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Il Sole 24 Ore

L’enogastronomia in crisi guarda all’esempio francese ... Nel 2012 il settore vedrà calare del 5% il giro d’affari a quota 3,2 miliardi ... La crisi non risparmia il turismo enogastronomico, che registra una flessione del 5% nel giro d’affari 2012. Il comparto vale 5 miliardi secondo il Censis, con una spesa media procapite per viaggio di 193 euro. “Tra gennaio e agosto del 2012 - anticipa al Sole 24 Ore un’indagine Isnart-Unioncamere - si stima che il 4,7% dei turisti, italiani e stranieri, abbia scelto di soggiornare nelle destinazioni italiane per motivazioni enogastronomiche, generando un giro d’affari di quasi 3,3 miliardi di euro (il 7,2% sul totale dei consumi turistici nel territorio), in calo del 5% rispetto ai 3,4 miliardi dell’anno prima”. In linea la flessione prevista da Agriturist. Il direttore Giorgio Losurdo conferma: “Fino a ottobre si segnala un -5% di presenze e per gli ultimi tre mesi dell’anno il trend non si annuncia positivo. La stabilità dei mercati stranieri, che fanno segnare un +1%, non compensa la perdita di domanda domestica, che rappresenta oltre il 60% del totale”. Il presidente della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Lino Stoppani avverte: “Bisogna creare investimenti, valorizzare i prodotti come sanno fare i francesi con il Beaujolais nouveau. Il turismo enogastronomico si fa con la qualità”. L’Italia rimane la meta ideale per i viaggi all’insegna del wine & food e in nessun altro Paese il turismo enogastronomico ha assunto una fisionomia così diffusa, secondo il Centro Studi del Touring Club, che aggiunge: “La rilevanza dei prodotti tipici per l’attrazione degli stranieri risulta ancora maggiore nel Sud Italia”. Emilio Becheri, amministratore della società Mercury, dichiara che “la ristorazione è l’asse portante del turismo enogastronomico, con 126mi- la ristoranti censiti”. L’offerta enogastronomica italiana da sola attira il 5% dei turisti che trascorrono una vacanza in Italia (fonte Isnart), quota che per il solo mercato straniero sale al 7% (oltre 11 milioni).
Per il Movimento Turismo Vino il comparto ha ancora ampi margini di crescita, specie sul target giovane. Dice la presidente Daniela Mastroberardino: “L’enoturismo deve puntare su un’offerta integrata dei luoghi che abbini alla cultura del vino forme complementari di vacanza. In quest’ottica centrali sono gli strumenti del web 2.0”. La partita si gioca sul campo dell’innovazione e del dinamismo. Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, preme per l’introduzione della banda larga nelle campagne. Tra i nuovi progetti, si segnala la nascita di Slow Food Travel, un tour operator che consente la prenotazione online di 150 tour. “E aumentato il livello di selezione da parte del cliente, che ricerca benessere, relax e attività che prevedano forme di interazione con il territorio”, avverte Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Terranostra. “Per il 2013 prevedo un andamento sostanzialmente stabile - aggiunge Marcelli - e il numero di infrastrutture agrituristiche e posti letto aumenterà non oltre il 2%”. E la presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio, a lanciare l’allarme: “I dati Istat 2011 mostrano una netta flessione della creazione di nuove attività. Per la prima volta l’incremento dell’offerta di ristorazione è inferiore a quello dell’offerta di alloggio e i posti a tavola sono diminuiti”. Un’incognita allo sviluppo è rappresentata dai finanziamenti regionali. Maurizio Maddaloni, presidente Isnart, rileva che “quest’anno c’è da registrare un forte ridimensionamento dei programmi di aiuti specifici a causa dei limiti imposti dal patto di stabilità”. Il ministero segnala che le attività agrituristiche sono finanziate attraverso la misura 311 dei Programmi di Sviluppo Rurale delle Regioni e Province autonome. Nel periodo 2007-2013, la dotazione finanziaria è di 650 milioni, più 200 milioni assegnati all’Asse IV dei Psr, relativo all’approccio Leader. Le risorse effettivamente spese al 31 dicembre 2011 nell’ambito della misura 311 sono circa 122 milioni.


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