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Il Sole 24 Ore

Nel Triveneto vendemmia in calo del 10% ... Male le province di Treviso, Vicenza e Bolzano - Verona prevede un decremento del 20%... Il calo sarà consistente, con punte - per il solo Veneto - dal 10 al 15% in meno rispetto al 2013. Ma la produzione di uva non scenderà dappertutto. La riduzione sarà più marcata nelle province di Treviso, Verona, Vicenza, Trento e Bolzano. Le previsioni vendemmiali nel Triveneto, presentate ieri dai tecnici di Veneto Agricoltura nel 40°report annuale, delineano un quadro non del tutto positivo, soprattutto a causa delle troppe precipitazioni degli ultimi due mesi; interminabili ore di bagnatura del fogliame, grandinate ed eccessiva umidità dei suoli ridurranno le rese quantitative per una media nelle tre regioni del 5io%. oltre al maltempo, causeranno danni anche la minor fertilità delle gemme, lo stato sanitario non sempre perfetto, le malattie. Anche un miglioramento meteo a partire dei prossimi giorni non potrà riportare su alti livelli la qualità delle uve (come nel 2013). Questa annata, per aggressività fungina e piovosità, trova simili riscontri solo nel 1995. La vendemmia, che presumibilmente prenderà avvio nella seconda metà di agosto, registrerà una produzione differente provincia per provincia. A Belluno sarà più abbondante rispetto allo scorso anno: sia per le uve bianche che per le nere si stima un incremento del 15-20%, anche in virtù dell’entrata in produzione di nuove superfici vitate. A Padova resta stabile la produzione di uve nere mentre le bianche registreranno un aumento del 5%. A Rovigo, dopo la consistente riduzione, nel 2013, del 25% del prodotto, le previsioni parlano di un 2014 in leggero aumento di circa 115%. A Treviso sia in collina che in pianura si prevede una produzione inferiore di qualche punto percentuale rispetto alla scorsa vendemmia. A seconda delle zone, essa va dal 5 al 15% per le uve nere e dal 5 al 10% per le uve bianche. Le flessioni saranno compensate in parte dall’incremento di superficie vitata. Anche a Venezia i nuovi impianti, che entreranno in produzione quest’anno, dovrebbero garantire il mantenimento delle produzioni complessive pari alla precedente campagna viticola 2013. Si prevede una riduzione della produzione di uva anche a Verona; per quanto riguarda la parte ovest della provincia, in conseguenza delle ripetute grandinate e del clima umido, il calo della produzione arriverà anche fino al 20%. Mentre nelle colline la produzione dovrebbe essere in linea con le annate precedenti. A Vicenza si ipotizza un decremento contenuto attorno a -5%. Sui vitigni a bacca nera si registra un calo maggiore del numero di grappoli rispetto al 2013, per cui si ipotizza un calo quantitativo del 10-15%. Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, si stima una lieve riduzione per alcune varietà a bacca bianca nell’ordine dl 10%, mentre per le altre la produzione dovrebbe essere in linea con quella degli ultimi anni, grazie all’aumento delle superfici investite a viti e la piena entrata in produzione degli impianti 2011-2012. Nel Trentino rispetto al 2013 - l’annata più abbondante degli ultimi anni- si prevede una riduzione complessiva di uva del 10%. Cali più consistenti sono segnalati per le uve a bacca bianca rispetto alle varietà a bacca nera. Vendemmia in calo anche in Alto Adige, dove in molti vigneti non si raggiunge osi raggiunge a stento l’obiettivo di resa. Da ultimo, è da segnalare lo sviluppo delle aziende vitivinicole biologiche: in provincia di Padova sono 25, per una superficie complessiva di 110 ettari. Qui la produzione biologica incide per poco più del 4% in termini di superficie e in circa il 3% in termini di produzione. Mentre nella provincia di Venezia l’incidenza della produzione ottenuta con metodi biologici è pari al 10-11% sulla produzione complessiva.

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