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Il Sole 24 Ore

Piano da otto milioni per il Vinitaly il 50 esimo compleanno diVinitaly (dal io al 13 aprile 2016) sarà celebrato da Fiera Verona con otto milioni di investimenti. Degli 8 milioni, 4 finanzieranno la costruzione (avviata) di un nuovo padiglione fieristico e il resto per potenziare l’incoming dei buyer e i servizi interni della fiera.
L’annuncio è arrivato ieri a Verona nel corso di wine2wine 2015, il forum dedicato ai trend del mondo del vino. Quest’anno wine2wine è diviso in quattro workshop paralleli con 40 eventi e 2mila operatori e su temi che spaziano dai mercati esteri al marketing. Si conclude oggi.
“Il prossimo Vinitaly sarà fortemente orientato agli operatori professionali - ha spiegato Giovanni Mantovani, dg di Veronafiere - Degli 8 milioni di nuovi investimenti,4 li stiamo spendendo per costruire il padiglione io di 3.500 mq. Altri 2 sono destinati al miglioramento dei servizi, tra cui un wi-fi con raddoppio a 12mila contatti simultanei, una grande lounge peri buyer internazionali; gli ultimi 2 milioni rafforzeranno l’incoming con mille buyer in più”. Ci sarà anche una stretta sugli ingressi dei visitatori non professionali con un biglietto nominativo. Il 50esimo compleanno di Vinitaly sarà un’occasione per festeggiare anche i 50 anni di dieci Denominazioni, tra cui Brunello di Montalcino, Barbaresco, Barolo e Nobile di Montepulciano. La kermesse del vino sarà inaugurata all’Arena di Verona.
Il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina si è detto soddisfatto dell’utilizzo dei fondi sulla promozione: “Il 99% delle risorse Ocm è stato utilizzato”. Inoltre parlando delle posizioni della Ue su vitigni autoctoni, liberalizzazione e nomi dei vini italiani, Martina ha detto che “la nostra posizione è molto ferma. Nessuna ipotesi può mettere in discussione i diritti acquisiti e gli strumenti di lavoro fondamentali come quelli utilizzati fino a oggi”.
Ma a proposito dei fondi Ocm promozione, il presidente di Federvini Sandro Boscaini, ha rimproverato al ministero delle Politiche agricole ingiustificabili ritardi. “L’iter del decreto quest’anno ha preso il via con 8 mesi di ritardo. L’intermediario pubblico deve solo decidere su fondi erogati dalla Ue a cui bisogna aggiungere almeno il 50% di risorse private. In questo momento le imprese non sono in grado di capire su quante risorse potranno contare per pianificare l’investimento. Mi dispiace che oggi il Mipaaf non sia presente a questo convegno (il dg Luca Bianchi ha dato forfait ndr).Tutto questo spiazza gli importatori che trattano, allo stesso tempo, con i nostri colleghi europei:
questi conoscono i programmi con mesi di anticipo”.

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