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Il Sole 24 Ore

Santa Margherita va negli Usa ... Dopo 36 anni Santa Margherita affronta il gigantesco mercato americano con una propria società di importazione e distribuzione che inizierà ad operare dal prossimo gennaio. “Sono cinque anni che ci preparavamo - spiega Gaetano Marzotto, presidente del gruppo Santa Margherita - La società americana avrà un amministratore delegato, una forte autonomia gestionale e curerà tutto il marketing del prodotto. E negli Usa siamo forti non solo con il Pinot grigio ma anche con il Prosecco e il Chianti. Nei prossimi anni faremo qualcosa di straordinario: come abbiamo fatto negli ultimi dieci anni”.
“Il mercato nordamericano - osserva l’ad Ettore Nicoletto - incide per il 40% sul fatturato che l’anno scorso è arrivato a no milioni, in crescita del 6,5%. In questa operazione investiremo 12 milioni in capitale umano e due in strutture. La sede sarà quella di Miami che la nostra holding ci affitta. Siamo certi che l’operazione americana sarà un successo”.
Nel 2014 la società di Fossalta di Portogruaro ha venduto 18, milioni di bottiglie. L’operazione, sebbene meditata e preparata, è tra le poche per una società vinicola italiana che normalmente si affidano a importatori e distributori locali.
“L’operazione è complessa ma ne vale la pena - ribadisce Nicoletto - Ci aspettiamo, a regime, ricavi per 100 milioni di dollari. Il ritorno dell’investimento invece lo stimiamo già dopo il primo anno. Meglio che acquisire una cantina, il cui ritorno sarebbe molto più lungo”.
Quanto all’anno corrente, Nicoletto stima per il gruppo Santa Margherita ricavi in crescita del 5-6%. L’export (in 8 paesi) galoppa a due cifre ma anche il mercato italiano (con consumi in calo da anni) si sviluppa al ritmo del 5%. Lo scorso 14 dicembre, Nicoletto ha presentato al consiglio di amministrazione il budget per il 2016 che tiene, ovviamente, contro del decollo della società americana.

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