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Il Sole 24 Ore

Vino, una legge anti-cavilli ... Il testo unico del settore dimezza gli adempimenti burocratici ... “Il Testo unico del vino pone l’Italia all’avanguardia in Europa e rilancia il settore del vino come comparto guida dell’alimentare made in Italy”. C on queste parole il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, ha presentato al Vinitaly di Verona il Testo Unico della Vite e del Vino. Il provvedimento appena approvato dalla Commissione Agricoltura della Camera è stato notificato alle altre Commissioni parlamentari competenti. Successivamente verrà licenziato da Montecitorio per passare al Senato dove, come confermato dal presidente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, Roberto Formigoni, “godrà di una corsia preferenziale”.

Il Testo unico della Vite e del Vino, condensa in 89 articoli tutta la

disciplina del settore che finora era dispersa in centinaia di leggi e migliaia tra circolari nazionali e comunitarie. Sul fronte degli adempimenti richiesti alle aziende si stima che le semplificazioni introdotte a regime ridurranno il carico burocratico per le imprese di circa il 50%. Sul piano delle novità introdotte al di là del complesso lavoro di sintesi e di coordinamento tra norme diverse e spesso ripetitive, il Testo Unico introduce la definizione di “vitigno autoctono”, riallinea le pratiche enologiche italiane a quelle autorizzate a livello comunitario (in particolare introducendo una maggiore flessibilità per le fermentazioni dei mosti dei vini Dop e Igp estendendo così anche ai vini fermi misure che finora erano previste solo per gli spumanti) e vara importanti novità sul fronte dei controlli e delle sanzioni. “La novità più importante - ha spiegato il relatore del provvedimento alla Commissione Agricoltura della Camera, Massimo Fiorio (Pd)-è l’introduzione

del “ravvedimento operoso” che consentirà alle imprese che hanno commesso un errore solo formale di regolarizzare la propria posizione corrispondendo 1/8 della sanzione prevista in passato per quella medesima irregolarità”.

L’iter ha visto l’appoggio tra i parlamentari anche dei rappresentanti in Commissione del Movimento 5 Stelle. “Sulla semplificazione e sulla tutela della biodiversità- ha detto Silvia Benedetti (M5S) - da parte nostra non possono esserci ostacoli. C’è bisogno di semplificazione”.

“Raccogliamo oggi - ha aggiunto il ministro perle Politiche agricole, Maurizio Martina- i primi frutti di un intenso lavoro svolto negli ultimi mesi e che testimonia un rapporto nuovo tra l’amministrazione e la filiera. Per questo facciamo un appello alle forze politiche e alla filiera ad andare avanti e chiudere quanto prima l’iter legislativo perché questo provvedimento pone l’Italia all’avanguardia in Europa”.

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