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Il Sole 24 Ore

Vino, piano di Pechino per la tracciabilità ... Bisogna cavalcare il momento e promuovere in maniera coordinata il vino italiano. In Cina va forte il vino d’importazione, l’ha ricordato ieri Amedeo Scarp a, responsabile Ice Pechino e coordinatore degli uffici in Cina, presentando la tappa in calendario nella capitale dell’iniziativa promozionale Top Italian Wine & Spirit insieme, tra l’altro, a Federvini, Enoteca italiana, Rete diplomatica, Unione italiana vini.

“A metà anno la Cina ha importato oltre 1,1 miliardi di curo di vino - ha detto Amedeo Scarpa tanto quanto il valore registrato dalla Svizzera in tutto il 2015. Nei primi sei mesi di quest’anno le importazioni di vino sono cresciute del36%, e i vini fermi italiani si sono difesi bene crescendo a doppia cifra, un bel 32%”.

Il mercato ha eccellenti potenzialità ma è irto di difficoltà, l’ultima in ordine di tempo è il piano cinese, ancora non formalizzato, di richiedere la tracciabilità della provenienza dei vini all’import (tramite un sistema ancora tutto da verificare), per non parlare dei continui controlli in dogana sui prezzi all’ingresso nei vari scali cinesi. Un tema - la tracciabilità sulla quale sarà necessario muoversi in quanto Europa, evidentemente, visto il peso della voce vino per molti dei Paesi che ne fanno parte, tra cui l’Italia.

La varietà dei vini italiani, inoltre, è un pregio, ma anche un problema sul versante marketing: come spiegare le sottili ma profonde differenze tra Montepulciano o Amarone, Franciacorta o Prosecco, Asti o Barolo, Chianti Classico o Brunello? Un ginepraio nel quale è difficile districarsi, per questo Ice e Mise, in coordinamento con l’Ambasciata, stanno mettendo a fuoco una nuova strategia nazionale e coordinata per la promozione dell’agroalimentare e dei vini italiani in Cina. Ice, Mise, Federvini, Unione

Italiana Vini, Enoteca Italiana e Rete Diplomatica, stanno animando il roadshow nelle principali capitali cinesi del consumo di vino (Pechino, Shanghai, Canton, Chengdu) dove verranno formati oltre So nuovi ambasciatori del vino italiano in Cina.

Sommelier, blogger, opinion maker, giornalisti, divulgatori, che l’anno scorso hanno visitato alcuni tra i più belli territori vitivinicoli italiani ora verranno formati, in aula, sulle qualità e specificità dei vini italiani. Lo sforzo principale, dunque, sarà la formazione.

Dopo Shanghai e Canton, tra giugno e luglio, e prima di Chengdu, dal 14 al 16 ottobre, Top ItalianWine &Spirit Course è a Pechino fino al 28 agosto, con i wine tasting di Ronny Lau (Chairman della Hong Kong Wine Critics Association e CoChairman della Shanghai International Wine Challenge-Siwc) e di Jerry Chern (Sommelier

della Associazione dei Sommeliers italiani a Pechino).

Prossimo appuntamento da segnare in calendario è il 9 settembre, una data chiave: Ice con Alibaba lancerà il Festival del vino italiano sulle principali piattaforme e-commerce mentre il 26 novembre, in occasione della “Settimana d ella Cucina Italiana” promossa dall’Ambasciata, i nuovi ambasciatori del vino italiano in Cina riceveranno i diplomi ufficiali.

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