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Il Sole 24 Ore

Vino, 30 milioni a rischio-ricorsi... Dopo quasi due anni di discussioni per evitare di lasciare inutilizzati 15 milioni di euro per la promozione del vino all’estero, quest’anno i milioni non spesi rischiano di diventare 30,6. t racchiusa in questo paradosso l’ultima querelle (con tanto di ricorsi al Tar) che sta agitando il vino made in Italy. Un comparto che riceve ogni anno da Bruxelles oltre 102 milioni per cofinanziare (al5o %) progetti di promozione sui mercati internazionali.

Nello scorso aprile, dopo mesi di confronti tra la filiera e i tecnici del ministero per le Politiche agricole, è stato varato il nuovo decreto attuativo della misura Promozione.11 provvedimento ha riconosciuto una priorità nell’assegnazione dei fondi ai “nuovi beneficiari” e ai progetti diretti a “nuovi mercati”. Ma nella definizione di cosa si intende per “nuovo beneficiario” evidentemente è stato lasciato spazio agli equivoci. Infatti nella prima graduatoria dei progetti ammessi ai contributi (sui 26 considerati ammissibili solo i8 saranno finanziati) stilata da una commissione ministeriale ci sono anche le iniziative previste da consorzi e reti d’impresa di nuova costituzione e che hanno trai soci produttori che già hanno beneficiato in passato di queste linee di finanziamento. Insomma giusto un maquillage. Ed è questa la principale contestazione dei ricorsi presentati al Tar del Lazio da imprese escluse dalla graduatoria. Un primo pronunciamento è atteso il prossimo 11 ottobre. “Dalle visure camerali - spiega l’avvocato Fabio Giuseppe Lucchesi che rappresenta la Cantina Sgarzi Luigi e l’Unavini, rispettivamente primo e quarto degli esclusi dai finanziamenti - abbiamo verificato che alcuni dei consorzi e delle reti di impresa in graduatoria sono costituiti da aziende che già hanno usufruito di fondi promozione. Un modo di operare illegittimo a danno di chi invece vanta i requisiti richiesti”.

Inattesa della pronuncia del Tar su singole posizioni, al momento, l’intera graduatoria nazionale (dalla quale dipendono 30,6 milioni sui 102 complessivi, il resto è gestito con bandi regionali) risulta sospesa. E da qui i timori, visti i tempi strettissimi, dipendere risorse.

Per questo Confagricoltura, Cia, Federdoc, Federvini e Unione italiana vini hanno chiesto al ministro Martina di “consentire a coloro che hanno avuto il progetto ammesso al contributo (e non contestato ndr) di poter procedere alla firma del contratto visto che ci sono azioni promozionali in programma già a ottobre”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Coldiretti secondo cui “di fronte a singole situazioni da chiarire non si può far perdere un’opportunità a tutti”.I tempi sono strettissimi: il 14 ottobre è il termine ultimo perla stipula dei contratti con l’organismo pagatore Agea. “Attraverso una task force costituita ad hoc- spiegano al ministero perle Politiche agricole-Agea sta effettuando le necessarie verifiche sui requisiti dei beneficiari inseriti nella prima graduatoria stilata dalla commissione ministeriale. Quello schema, come previsto dalla legge (dm 32072 del 18 aprile 2016) deve essere sottoposto al vaglio precontrattuale di Agea. Se dal controllo emergerà per alcuni l’assenza dei requisiti richiesti la graduatoria sarà modificata. E tutto questo avverrà entro il prossimo 11 ottobre”.

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