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Il Sole 24 Ore

Riparte il confronto sulla promozione del vino all’estero … Filiera. Prime aperture del Mipaaf... Apertura a una revisione dei criteri di spesa dei fondi promozione e individuazione di un interlocutore ministeriale per la messa a punto dei decreti attuativi del Testo Unico del vino. Sono questi i due principali risultati emersi al Tavolo di filiera vino che si è tenuto nei giorni scorsi al ministero delle Politiche agricole. Tavolo al quale ha preso parte anche il ministro Maurizio Martina. “E questa è la prima novità rilevante - spiega il responsabile vino della Confederazione italiana agricoltori, Domenico Mastrogiovanni - visto che sui nodi relativi alla gestione dei fondi promozione, dopo l’ondata di ricorsi al Tar registrati a partire dalla scorsa estate, avevamo chiesto un incontro lo scorso 16 gennaio che finora ci era stato sempre negato”. Infatti, sul capitolo promozione il ministro Martina aveva finora evitato ogni confronto con i produttori tanto che al recente Vinitaly di Verona aveva disertato anche il convegno organizzato dalla filiera vitivinicola (agricoltori, industria, commercianti ed enologi) ospitato nello spazio del Mipaaf. Durante questi mesi di silenzio, e in attesa del pronunciamento del Tar Lazio in calendario per il 5 maggio, sui 13 ricorsi presentati contro il bando nazionale (che ha assegnato solo 13 milioni sui 26 della dotazione gestita dal Mipaaf per l’annualità 2016 - 17) si era ventilata l’ipotesi che il ministero per assegnare le risorse rimaste in sospeso intendesse adottare il criterio automatico delle attribuzioni “pro rata”. “Un criterio - spiega il responsabile vitivinicolo della Coldiretti, Domenico Bosco - che dovrebbe però prevedere un tetto ai finanziamenti per singolo progetto oppure per singolo beneficiario altrimenti si rischiano sperequazioni a favore delle grandi imprese”. “Accogliamo invece con favore - spiega il direttore della Federvini, Ottavio Cagiano de Azevedo - la disponibilità mostrata dal ministero a valutare ipotesi alternative al criterio del “pro rata”. D’altro canto affidarsi a meccanismi solo automatici, potrebbe evitare contestazioni, ma equivarrebbe a rinunciare a una strategia sugli investimenti. Un vero peccato considerato che il budget per la promozione del vino all’estero vale 102 milioni di euro l’anno”. L’altra novità importante emersa al tavolo è l’individuazione del capo di gabinetto del ministro Martina e della sua segreteria tecnica come gli interlocutori della filiera in vista dei decreti applicativi del Testo Unico della vite e del vino. Si attendono ora le proposte della filiera in particolare su capitoli come la riforma dei consorzi di tutela o i sistemi di etichettatura alternativi alle fascette di Stato per garantire la tracciabilità dei vini. Infine, dopo tanti annunci, ieri è stato finalmente varato il decreto ministeriale che posticipa dal 30 aprile al 30 giugno il periodo di moratoria delle sanzioni su eventuali irregolarità nella tenuta dei nuovi registri telematici di cantina.

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