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Il Sole 24 Ore

Cresce del 15% l’export dei grandi rossi italiani ... Vino. La sfida Usa... Negli ultimi cinque anni l’export di vini rossi è cresciuto a valore di oltre il 15%: il Giappone, con un +20%, è il Paese in cui il valore medio delle bottiglie è aumentato di più, ma anche negli Stati Uniti si è registrata una crescita del 10%. E gli Usa, con oltre 12,5 milioni di ettolitri di consumati ogni anno, sono il secondo mercato al mondo dopo la Cina per consumo di rossi premium. A rivelarlo è una ricerca commissionata a Wine Monitor di Nomisma dalle Cantine Pasqua, che registra anche lo sprint dei grandi rossi italiani sul mercato americano. È vero infatti che per volumi il Bordeaux francese mantiene ancora un export quasi doppio rispetto alla somma delle Dop toscane, venete e piemontesi insieme (1,88 miliardi di euro contro 1,07 miliardi). Tuttavia, mentre nel quinquennio 2012-2017 i Dop italiani sono cresciuti nell’export, i Bordeaux sono diminuiti di circa il 12%. Con una quota superiore al 20%, gli Stati Uniti rappresentano oggi il primo mercato per i vini rossi italiani. In particolare, tra quelli con gradazione alcolica superiore ai 40, l’Italia primeggia con una quota di mercato del 27% e no milioni di dollari di export, il 57% in più rispetto al 2012. La Francia, all’opposto, detiene una quota del 15% e negli ultimi cinque anni ha fatto registrare un calo del 3%. Per l’Italia particolarmente significativo si è rilevato l’exploit del Texas, dove le importazioni divino negli ultimi anni è cresciuto del 74%.

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