Quel Grand Tour (di sapori) nelle terre degli Etruschi ... In Umbria, tra Tuscia ed Etruria, partendo da Orvieto, capitale delle “Città Slow”. Che rilanciano stile di vita e gastronomia all’insegna del relax e delle qualità ... poco più avanti il Castello della Sala: cantina di Antinori di grande fascino architettonico e di ancor più intenso valore degustativo ... incontrare le Città Slow: sono i borghi del tempo acquistato recuperando la dimensione del buon vivere, che hanno un loro capitolato e una loro associazione nazionale. E’ tutta l’Umbria a suggerire questa interpretazione sweet, dolce, dell’esistenza, ma Orvieto se ne è fatta capitale.
... Capita che nella città umbra ci siano oggi, domani e fino a domenica laboratori del gusto organizzati da Slow Food e in particolare centrati sulla carne ... e sull’educazione al gusto dei bambini. A fare da damigelle alla manifestazione orvietana ci sono altri centri “dal ritmo lento” che portano in degustazione i prodotti dei presidi (sono quelli che Carlin Petrini ha definito le specie alimentari in via di estinzione) ...
Nobili etichette per un antico vino: un bianco per feste e re ... Orvieto, basta la parola, direbbe un vecchio slogan pubblicitario. Ed in effetti un tempo il Bianco di Orvieto – Doc tra le più antiche – era il vino dei signori e della festa. Poi il mercato ha voltato le spalle ai vini pallidi. Eppure ci sono ancor fior di Orvieto bianco. Vediamo qualche etichetta: il Superiore Opinioni di Monrubio, il Decugnano dei Barbi, il Torricella di Bigi, il Poggio Calvelli de La Carraia, il Dolce e il Superiore di Cardeto. Da non dimenticare le produzioni umbre di Antinori: il Cervaro della Sala, lo Chardonnay della Sala e il Muffato della Sala. Tra i rossi non scartate il Fobiano e soprattutto l’Armaleo de Il Palazzone.
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