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Il Venerdi' Di Repubblica

Spumanti: dall'Asti all'Oltrepò purchè sia brindisi: fine anno con le bollicine. Una guida per scegliere quelle più adatte. Rigorosamente made in Italy ... I produttori di spumanti aspettano la fine d'anno come un tempo lo statale aspettava il 27 di ogni mese. Non arriveremo agli eccessi del 2000 con mezzo miliardo di bottiglie fatte saltare in una notte nel mondo e 30 milioni in Italia, ma certo è che il Capodanno da "tempi di guerra" si presta a feste molto private e dunque a libagioni di pregio. Per agevolare questo rito che a dire il vero comincia ben prima di Capodanno cerchiamo di spigolare qua e là nella produzione nazionale per costruire dei brindisi a tema ...

Il brindisi trasversale: il Prosecco e la sorpresa del Recioto di Gambellara

Lo abbiamo chiamato così perché è di fatto un rapporto annuale con lo spumante. Lo propone il Veneto che è la patria del Prosecco diventato sinonimo di aperitivo. Si ottiene da uva prosecco e la fermentazione avviene nella stragrande maggioranza dei casi in autoclave (metodo charmat). La produzione è vastissima così come la zona che abbraccia praticamente tutta la regione. Ma il cuore è Conegliano-Valdobbiadene. Tra le etichette Bisol (produce anche un ottimo Brut metodo classico ed è il migliore produttore di Cartizze una zona particolarissima del Prosecco), Ruggeri, Adami, Bortolomiol, Carpené Malvolti (fa anche spumanti metodo classico), Villa Sandi con il suo Le opere o gli spumanti Valdo Ma il Veneto può anche stupire con due proposte diversissime: uno spumante secco quale il Lessini-Durello, o il Recioto di Gambellara spumante (Zonin). I prezzi? Da un massimo di 30 mila lire ad un minimo di 8 mila (Euro: 15,5 - 4,1).

Il brindisi classico-familiare: Moscato d'Asti, e non si sbaglia mai

Ci spostiamo nella patria degli spumanti italiani : il Piemonte. Qui è di fatto nata l'industria nazionale delle bollicine oggi in qualità soppiantata da altre zone. Ma in Piemonte ed in particolare nella zona di Canelli e dell'astigiano resiste la produzione quantitativa, senza dimenticare alcuni grandi spumanti che ancora si fanno con il metodo classico. Un nome su tutti, anche se ora un po' appannato, è l'Asti Spumante. Vino Docg di straordinario frutto, di grado alcolico molto contenuto, un unicum mondiale prodotto con uve moscato bianco. Anche in questo caso si utilizza la fermentazione in autoclave. Solo La Contratto con il De Miranda produce un Asti Spumante metodo classico (con la rifermentazione in bottiglia) che è davvero suadente e particolarissimo. Tra le bottiglie di Asti non c'è che l'imbarazzo della scelta: i soliti colossi come Cinzano, Martini, Gancia, o Bersano con l'etichetta Riccadonna e poi qualche piccola perla. Il Moscato si fa anche passito e ci sono alcune etichette (La Morandina ad esempio ) di grande fascino. Ma il Piemonte in fatto di vini spumanti particolari ha almeno altre tre curiosità da raccontarci: il Brachetto d'Aqui (ad esempio quello di Banfi), L'Erbaluce di Caluso (ad esempio Ciek) e la Malvasia di Casorzo (cantina di Casorzo) che sono vini di spuma densa fruttatissimi adatti per accompagnare più che i brindisi d'elite quelli da fine pasto. Bisognerà mettere in preventivo tra le 20 e le 7 mila lire (Euro: 10,3- 3,6).

Il brindisi classico-esclusivo: Franciacorta, la sfida italiana allo champagne

Ci spostiamo in due fazzoletti di terra che però producono i più grandi spumanti italiani capaci di competere con i grandi Champagne francesi. Siamo in Franciacorta, in Lombardia sulle rive del Lago d'Iseo ed in Trentino. Sono bollicine prodotte esclusivamente con metodo classico (rifermentazione in bottiglia, permanenza sui lieviti da due a oltre 6 anni) da vini base chardonnay e pinot nero. In Franciacorta la produzione di spumante è arrivata a livelli eccezionali. Due bottiglie su tutti: la Cuveé Anna Maria Clementi di Ca' del Bosco alla quale Maurizio Zanella dedica cure quasi maniacali. E' uno spumante di grandi suggestioni perfetto per un Capodanno importante. Il prezzo è elevato (minimo 150 mila lire, euro 77, 5) ma ne vale la pena e tutta la produzione di Ca' del Bosco è di livello elevato. L'altra grande bottiglia è il Brut di Bellavista, elegantisismo di gran corpo suadente. Anche qui il prezzo è attorno alle 90 mila lire (Euro: 46,5). Ma spigolando tra la produzione di Franciacorta ecco altre etichette da tenere in conto: Uberti, Cavallieri, Monte Rosa, Ferghettina, Ricci Curbastro (in particolare il Saten), Bersi-Serlini, Villa. I prezzi oscillano tra le 50 e le 30 mila lire (Euro: 25,8-15,5). Abbiamo tenuto per ultimo il Cellarius di Berlucchi perchè è un mix tra Franciacorta e Trentino. Vinarius, l'associazione delle enoteche di qualità, lo insignì due anni fa del titolo di miglior vino dell'anno. Per averlo si pagano attorno alle 60 mila lire (Euro: 31).
E ora passiamo al Trentino dove c'è un altra grande bottiglia: Il Giulio Ferrari Riserva del Fondatore. È il must della produzione della Cantine Ferrari un grandissimo spumante che è la punta di diamante di una produzione di alto livello qual è quella firmata dalla Ferrari (Sulle 100 mila lire, Euro: 51,6). Ma in Trentino ci sono altri ottimi spumanti: il Firmato e il Graal della Cavit, il Rotari di MezzoCorona, il Brut di Cesarini Sforza. I prezzi di queste bottiglie oscillano tra le 30 e le 15 mia lire (Euro: 15,5- 7,7).

Il brindisi innovativo: il Sud dal cuore antico

Per molti sarà davvero una sorpresa scoprire che nel Sud si producono spumanti. Ma la tradizione siciliana spumantistica rimanda ai monsù, i maggiordomi in stile francese che i signori dell'isola tenevano presso di loro per afre da maestri di cucina. E oggi quella produzione è in ripresa. Ed è una produzione particolarissima visto che in alcuni casi utilizza vitigni autoctoni vinificati in bianco come il caso delle cantine Barone Scammacca che fanno metodo classico su base nerello mascalese. Ma un buon brut è prodotto anche dalla Fazio Wines che confeziona anche un moscato molto frutttato. Poi ci sono gli spumanti delle grandi case vinicole come Tasca d'Almerita. Una particolarità è sicuramente l'etichettà D'Araprì che si fa con metodo classico a San Severo in Puglia. È l'impresa di quattro giovani enologi uno dei quali italo-francese che ha cominciato la spumantizzazione dei vitigni autoctoni pugliesi con ottimi risultati. I prezzi di queste bottiglie oscillano tra le 40 e le 15 mila lire. (Euro: 20,7- 7,7).

Il brindisi per tutti i gusti: Toscana, Oltrepò ed altri: ottimi

Dalla panoramica veloce e tutt'altro che completa che abbiamo fatto sono escluse alcune zone vitivinicole di pregio. Come la Toscana, come le Marche, come la Sardegna. Anche le case vinicole di queste zone producono spumanti talvolta molto interessanti (é il caso del Brut di Antinori o delle Terrazze). Sono bottiglie tutte metodo classico che hanno un ottimo rapporto qualità prezzo. Ma una menzione particolare spetta all'Oltrepò pavese, praticamente la sola zona vitivinicola che produce spumanti con base pinot noir (vinificato in bianco) come fanno i più celebrati francesi. Ebbene dall'Oltrepò avrete alcune bottiglie di pregio (La Versa, Montù, Travaglino, Pegazzera) a prezzi che stanno attorno alle 30 mila lire (Euro 15,49).

Se proprio volete lo Champagne

Nell'eterna disputa Francia-Italia su chi produca i vini migliori, probabilmente i francesi hanno ancora un vantaggio su due vini: i pinot neri e gli spumanti. Anche se la produzione italiana media di bollicine è di altissimo livello alcune bottiglie di Champagne sono inarrivabili. Presentiamo qui alcune scelte personalissime su bottiglie che possono rendere grande un cenone di San Silvestro. Cominciamo con tre rosé. Il migliore a noi sembra il Billecart Salmon: è ricco, cremoso, di grande espressività. Poi segue il Laurent Perrier anch'esso di buona struttura e di perlage finissimo, infine il Veuve Clicquot millesimeé rosé. Bottiglia carissima e rarissima fatta con un blend di 36 diversi vini. Qui il prezzo passa il mezzo milione (Euro 258,2). Per le altre due bottiglie siamo attorno alle 200 mila lire (Euro: 103,3). Tra gli altri Champagne Krug resta una garanzia di altissima qualità, ottimo quest'anno è il Blanc de blancs di Ruinart, suadente come sempre il Selosse che tra gli spumanti francesi è quello con il corredo di perlage meno ricco che però lascia libero il naso di misurarsi con un bouquet molto intenso e particolarissimo. Ci sono poi le bottiglie diventate un must come il Piper-Hydeseck, il Cristal, il Dom Perignon (il millesimato è ancora insuperato per qualità e forse per prezzo) la Grande Dame di Veuve Clicquot. I prezzi di queste bottiglie sono diversissimi, diciamo che oscillano tra le 150 mila lire e le 700 mila lire (Euro: 77,4-361,52).

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