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Il Venerdi' Di Repubblica

La Bottiglia - Sul ponte di Bassano del Grappa sventola il Sauvignon. L’ultimo arrivato in casa Zonta: tanta classe fin dal bouquet, affabile al palato ... Ponte e storia a parte, per cos’è nota Bassano? Ceramiche, stampe d’arte, grappa, ferro battuto. Ma qui si parla di vino, molto buono, e, sorpresa, di delicato olio. Si parla di un’azienda nata nel ’65 che ha fatto le cose per bene. Esempio: chiedendo consiglio all’Istituto enologico di Conegliano su quali vitigni piantare. In un habitat nobile, a ridosso delle colline, la vigna: i due Cabernet, Merlot, Tocai e Malvasia istriana. Per ultimo, ma non ultimo, il Sauvignon. L’azienda Due Santi fa capo alla famiglia Zonta, ma alla fine degli anni 80 si basa soprattutto sulla passione per la terra di due cugini: Stefano (ingegnere) e Adriano (laurea in Economia) che si avvalgono della consulenza di Antonello Vidotto. Davvero sorprendente il Cabernet Vigneto Due Santi, premiatissimo da pubblico e critica. La grintosa ambizione della Casa si vede però anche nelle altre bottiglie, di rossi e bianchi. Prendiamo il Sauvignon. Deriva da diversi cloni (francesi e italiani) curati findal bouquet (sambuco, salvia, peperone, pesca bianca). Al palato è sapido, armonico, ricco, vivo, affabile e persistente ...

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