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Il Venerdi' Di Repubblica

Comunque vada sarà un successo. Di vino. Gli esperti giurano: grazie al caldo record estivo, il 2003 sarà un’annata memorabile. Per tutti? Gli enoappassionati lo scopriranno al Salone di Torino. Che per la prima volta apre i lavori anche ai non addetti ... Chi può dimenticare l’estate 2003? L’estate della canicola da record, delle zucchine più care della storia, della caccia all’ultimo condizionatore. Eppure, tra tanti che boccheggiavano, c’era anche chi, ogni sera, scrutava in cielo incrociando le dita nella speranza che la siccità non finisse. Anzi, a dare retta ai dati raccolti dal Centro Studi Promotor, questa sorta di stregoni della danza della pioggia al contrario erano un popolo intero, oltre sei milioni di eno-appassionati convinti che tutto quel sole avrebbe sicuramente prodotto vini di qualità. Dell’eno-appassionato abbiamo anche la carta d’identità, prevalentemente maschio, istruito, con una decisa propensione a spendere, ama i rossi ma inizia ad apprezzare i bianchi, si fida delle guide e dei consigli dell’enoteca ma preferisce scegliere personalmente i vini che metterà in cantina, dopo averli attentamente degustati dal produttore. Appena può si riunisce in branco dando vita a eno-club privati, come quelli che già da tempo esistono in Germania e Gran Bretagna. Alla domanda “quale vino salveresti” risponde prevalentemente: Chianti Classico (22%), Brunello di Montalcino e Barolo (entrambi 12%).
Un soggetto nuovo l’eno-appassionato, da coccolare, al punto che anche una manifestazione ultratecnica come il Salone del Vino (16-19 novembre al Lingotto Fiere di Torino: 1.300 espositori su una superficie di 50.000 metri quadrati) capitola e quest’anno apre i battenti al pubblico, a cui offre degustazioni ma anche chiacchiere, cabaret, musica e seminari colti.
Anche il vino, così come gli ortaggi e gli altri prodotti agricoli, ha registrato quest’anno un sensibile calo della produzione, in media del 18%. Ma i danni sono distribuiti a macchia di leopardo. C’è anche chi ha raccolto di più, come l’azienda Villa Orsini, di Cerreto Guidi, in Toscana, ma sono eccezioni. Meno vino quindi, e probabilmente più caro, ma sulla qualità dell’annata nessuno ha dubbi.
“Siamo su un altro livello rispetto al 2002” dice Ferdinando Costagli, titolare della Cantina Sociale Chianti Montalbano di Empoli. “Solitamente iniziamo la raccolta ai primi d’ottobre, ma quest’anno il 30 settembre era già tutto finito”.
“Le uve stipate in cantina sono ricche di zucchero e di componenti polifenolici fondamentali”, gli fa eco Stefano Campatelli, direttore del consorzio del Vino Brunello di Montalcino. “Non possiamo fare previsioni sui prezzi. Però questo è un vino che andrà in commercio nel 2008 e si potrà bere anche tra quarant’anni: certamente un investimento”.
“Il calo della produzione nella nostra regione è del trenta per cento”, sottolinea Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela.
“Ma la qualità è ottima, con punte di eccellenza per i vitigni Montepulciano e Verdicchio”.
Euforia anche tra le vigne lombarde dove, già a Ferragosto, si è vendemmiato di notte, illuminati dai fari per proteggere le uve dallo choc termico. E anche per i vignaioli di Franciacorta, dell’Oltrepò, della Valtellina l’annata è davvero di quelle che “passano alla storia”.
“Uve sanissime in cantina: dai 14-15 trattamenti fitosanitari che occorrono normalmente quest’anno siano scesi ad appena 3-4”, afferma Piero Farasso, segretario generale dell’Enoteca del Piemonte. “E’ presto per sbilanciarsi, ma almeno dai nostri rossi mi aspetto faville”.
Insomma, le premesse per una grande annata ci sono tutte. E non ci sono solo gli eno-appassionati da accontentare.
Per i produttori italiani si stanno infatti aprendo nuovi, importanti mercati. Così il Salone del Vino si appresta a corteggiare anche gli importatori che caleranno in massa dai Paesi scandinavi, dalla Russia e dall’Est europeo. Sono quelle le nuove frontiere del made in Italy, dicono gli organizzatori, cui sono dedicati workshop e incontri con i produttori.
“Sono contatti importantissimi”, dice Alfredo Cazzola, presidente di Promotor International e di Lingotto Fiere, organizzatori del Salone, “in un momento particolare, con il mercato interno stabile e quello tedesco in fase di riflessione”. Ora la domanda che tutti, eno-appassionati e produttori, si fanno in segreto è: sarà canicola anche l’anno venturo? Se così fosse bisognerà forse riscrivere lo standard di un’annata di qualità”.

Brindisi, musica e cabaret

Per gli eno-appassionati l’appuntamento è per domenica 16 giornata di apertura del Salone del Vino di Torino (Lingotto Fiere, fino al 19). Tra gli eventi, Wine Show (ore 10-18, 25 euro) ovvero un’occasione per godersi non solo le degustazioni, ma anche musica e cabaret. Ais-Bibenda festeggia la presentazione della sua guida, Duemilavini, con un defilée dei cento migliori vini italiani. Gambero Rosso propone la Guida degli Spumanti con degustazione, Lingotto Fiere e Slow Food presentano Penisola del Capo anno di grazia 1659, esposizione dei migliori Pinotage sudafricani. Tra un sorso e l’altro, il cabaret di Zelig (www.salonedelvino.com).

Bere bene con poca spesa: i consigli di Slow Food. Ecco le etichette da mettere in cantina

Bere bene senza rovinarsi? Si può. Ecco un’anteprima delle etichette (sono 546) consigliate nella “Guida al vino prodotto” edita da Slow Food e curata da Gianni Fabrizio e Tiziano Gaia. Il costo delle bottiglie va dai 5 agli 8 euro. Eccone alcune.

Piemonte: La Garibaldina di Calamandrana (Asti, tel 0141-718043) con la Barbera d’Asti Monte del Mare 2001.

Fabrizio Pinoglio di Castellinaldo (Cuneo, tel 0173-213078) con il Roero Arneis 2002.

Lombardia: Rainoldi di Chiuro (Sondrio, tel. 0342-482225), con il Valtellina Superiore Prugnolo 1999.

Marche: La Monacesca di Matelica (Macerata, tel 0733-812602) con il Verdicchio di Matelica La Monacesca 2002.

Puglia: Leone de Castris di Salice Salentino (Lecce, tel 0832-731112) con il Salice Salentino Rosso Riserva 2000.

Sicilia: Benanti di Viagrande (Catania, tel 095-7893438) con l’Etna Bianco Caselle 2002.

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