Nei campi Flegrei anche il bianco è un monumento ... Importante zona archeologica, i Campi Flegrei: il parco monumentale di Baia, la villa di Cesare, la città sommersa, lantro della Sibilla cumana, a poca distanza dalla cantina di Luigi e Restituta di Meo, dellanima e passione, lui braccia e sudore. Non si sono inventati vignaioli, già nonno Luigi era contadino, e il suo soprannome (O Spigone, per labbondante produzione di grano duro) è passato agli eredi. Hanno circa sei ettari di vigna e ortaggi.
Le viti sono tutte a piede franco, e rappresentano le uve tipiche della zona, Falanghina (certamente portata qui dai Greci) e Piedirosso, il terreno è sabbioso di origine vulcanica. Tra i bianchi cè la Falanghina base, ben fatta, giusti profumi e acidità, e cè la Riserva cui fa riferimento la nostra etichetta: Cruna Delago, un gioco di parole, ma il lago (lAverno) esiste davvero, sullo sfondo. Da vendemmia ritardata e vinificazione in tonneaux, senza chiarifichi o filtrazioni, la produzione è limitata (sulle duemila bottiglie): luminoso colore paglierino, bel bouquet in cui spiccano i fiori bianchi e la pera, con piacevoli note minerali, al palto è morbido, armonico, ricco ... Sui 20 euro.
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