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Il Venerdi Di Repubblica

La Bottiglia. In Abruzzo c’è un rosso con l’accento francese… Gianni Masciarelli ha avuto l’idea nel 1981, durante un soggiorno Oltralpe. Qualche anno dopo è nato un gioiello. Certe bottiglie ti segnano. A ripensarci vedi il colore, tornano i profumi, rivivono le sensazioni gustative. Villa Gemma è una di queste bottiglie. Assaggiata alla fine di una cena ugualmente memorabile, di mare e sul mare (al Gambero Rosso di San Vincenzo). Un brindisi al buono e all’amicizia. Da allora, primi anni Novanta, è una bottiglia di festa. Ne è autore Gianni Masciarelli, entrato nel mondo del vino nel 1981. Già il nonno faceva vino e olio, ma l’illuminazione di Gianni si chiama Francia: dopo un soggiorno, lì parte il progetto di Trebbiano e Montepulciano d’Abruzzo. Alcuno anni dopo, in una produzione già assai apprezzata, irrompe il Villa Gemma, il gioiello presto incastonato nelle migliori carte dei vini. Sontuoso rosso, profondo e complesso ma al tempo semplice e diretto, pieno e fresco di frutto, possente con grazia, importante e lunghissimo. Non è rimasto l’unica perla della cantina. Nelle tre linee imbottigliate (Masciarelli classico, Villa Gemma e Marina Cvetic) altre etichette sono sul podio, dal Trebbiano allo Chardomnnay al Cabernet Sauvignon, questi ultimi firmati con il nome della moglie, Marina Cvtec: derby in famiglia. Il Villa Gemma 2000 è a Pescara da Visaggi, a Roma da Costantini si 43-45 euro.

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