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Il Venerdi Di Repubblica

Tra le vigne sarde il rosso è trendy oggi e big domani … Guarda chi si rivede: il Cagnulari. Vitigno a bacca rossa autoctono, salvato dall’estinzione da Giovanni Cerchi. La bottiglia è firmata Feudi della Medusa, nome giovane nel mondo del vino. Infatti a Vinitaly era presente tra i “Trendy oggi, big domani” voluti da Luca Maroni. Il progetto è partito nel 1996. Ispiratore Francesco Siclari, consulente internazionale nel dissalamento delle acque marine. Siciliano di nascita, sardo come vacanziere. “Intorno a Santa Margherita di Pula un tempo era tutta vigna. L’ho vista piantare e poi spiantare. Ho deciso di investirci in prima persona”. A oggi in produzione 40 ettari, che saranno 52 nel 2006. Altri, vicini a Usini e Jerzu, sono in affitto con contratti decennali. La cattedra enologica è stata affidata a Donato Lanati. Della vendemmia 2003, vini promettenti sia da monovitigno (Alba Nora, Cannonau) sia uvaggi (Biddas Arrubias, Sa Perda Blanca, Norace, in quest’ultimo c’è il contributo del Teroldego). Ci ha colpito il Cagnulari in purezza. Non cerca effetti speciali, ma declina frutto, bevibilità, piacevolezza. Adatto a chi ama anche d’estate i rossi saporiti, ma non troppo complessi né pesanti. Vivi e garbati, diciamo. A Pula (Cagliari) da Massimo Lobina, a Roma all’Enoteca Al Parlamento, sui 29 euro.

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