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Il Venerdi Di Repubblica

Il rosso che a Bolgheri, schietto, lascia l'impronta ... Il ricordo: un bambino, sugli otto anni, che faceva i compiti a un tavolo sotto un albero gigantesco. Intorno solo vigne, solcate dalla strada bianca. Era la tenuta Grattamacco, a Castagneto Carducci. Il bambino era Giorgio Meletti Cavalalli, che oggi, a sua volta papà, ha una sua azienda agricola, un suo stile. E, a parte la rassicurante consulenza di Maurizio Castelli, ha fatto tutto da solo, dai sogni ai progetti realizzati. Due i vini, emblematici fin dal nome e firmati dalle impronte digitali vinose.
"Impronte" è costituito da Cabernet Sauvignon (70%) e Cabernet Franc ed è un bicchiere importante, da onorare con piatti sostanziosi. Due ditate invece per il Borgeri (è l'antico nome di Bolgheri). Da uve Cabernet Sauvignon (40%) Merlot (40) e il saldo di Sangiovese, diversi gli appezzamenti di vigne, uguale la coltivazone biologica a bassa resa.
Il Borgeri 2005: bello già nel colore rubino intenso, ha bouquet ampio e fresco (dai frutti al mentolato), e spaore coerente, ricco, schietto, ben strutturato, potente ma equilibrato e di grande persistenza aromatica ... Sugli 11 euro.
Autore: Gianni e Paola Mura

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