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Il Venerdi Di Repubblica

L’Amarone che vede la luce solo se i Tedeschi danno l’ok ... Le etichette di questa azienda famigliare non sono prodotte se l‘annata non raggiunge certi standard. Molto elevati... Bei vini, veri e di carattere, firmati Tedeschi. Dietro, una famiglia che merita gli stessi aggettivi. Le radici, documentano gli archivi, risalgono al 1630. Raggio d’azione: La Valpolicella. Lungo gli anni, gli acquisti di nuovi vigneti hanno evidenziato il particolare talento dei Tedeschi nell’individuare quelli che oggi sono autentici crus. L’attuale forza lavoro si identifica con Riccardo, Sabrina e Antonietta (e per il futuro sono già sette i “Tedeschini”). Si rifanno alla tradizione familiare ma, forti di studi specialistici, propongono sempre vini di classicità aggiornata. Nuovo impianto per l’appassimento delle uve, nuove vigne, adeguate le cantine.
E grande serietà: se l’annata non raggiunge certi standard (alti) di qualità, si salta. E si bevono le altre di Soave o Recioto, Amarone o Valpolicella: se hanno superato l’esame più severo. In famiglia, andranno a genio anche al consumatore più difficile. L’Amarone Capitel Monte Olmi non è stato prodotto nel 2002. Questo è il 2003: colore intenso, bouquet esuberante di piccoli frutti rossi, con netta dichiarazione dell’appassimento dell’uva, e poi spezie e note balsamiche, sapore avvolgente, strutturato, rotondo, di calda complessità. A Padova da La mia cantina e a Roma da Costantini, sui 42 euro.

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