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Il Venerdi Di Repubblica

Lingotto, l’Italia del cibo si fa in otto ... A Torino c’è Eataly, con ristoranti monotematici pensati per soddisfare ogni esigenza. E ogni tasca... La scheda è atipica, spiegheremo perché. Immaginate una cattedrale del mangiare e bere d’alto livello.
Al Lingotto, occupa gli 11 mila metri quadri di Palazzo Carpano (datato 1786). È il solo posto, per quel che sappiamo, dove si può comprare (solo prodotti di qualità), mangiare (a svariati livelli) e studiare (biblioteca con oltre duemila volumi). Con tanti saluti a Fauchon. L’idea (e l’investimento di 20 milioni di euro) è di Oscar Farinetti, 52 anni, nato nelle Langhe. Raggiunto il successo con Unieuro e vendutala, Farinetti s’è dedicato al cibo. Ragionando in grande e realizzando in grande.
All’interno di Eataly c’è un ristorante tradizionale con orari tradizionali: Guidopereataly (tel. 011/19506840, 45 coperti, oltre alla carta menù degustazione a 45 euro a pranzo, 75 a cena). La cucina è quella degli Alciati di Costigliole, lo chef Claudio Vicina è cresciuto alla scuola di Lidia. La supervisione di questo e degli altri sette ristoranti è di Piero Alciati. È degli altri sette che vi vogliamo dire: solo pesce, solo carne, solo salumi e formaggi, solo focacce e pizza, solo pasta, solo verdure, più birreria (300 etichette dal mondo) con tapas e gelateria artigianale. Ecco spiegato il “dipende” della nostra scheda.
Spostandovi di pochi metri, a qualunque ora tra le 12 e le 22, potete costruire il pasto che più vi pare e piace: si può anche stare sotto i 10 euro, con un piattone di acciughe spagnole e tonno con insalata verde. Attorno a un bancone monotematico, una trentina di coperti più qualche tavolino. Una lavagna indica i piatti del giorno, freddi e caldi. Il vino si può bere a bicchiere. Pane e acqua minerale, a volontà, un euro.
Dalle ostriche e carpacci di pesce ai formaggi e ai salumi più stagionati, dalle carni alla griglia agli agnolotti fatti in casa (come pane e grissini), dai tanti tipi di pizza alle torte, si può andare dallo spuntino a qualcosa di più impegnativo. Ecco perché il costo è variabile. Eataly chiude solo sette giorni in un anno. Il caveau delle bottiglie di pregio è da capogiro, ma c’è anche il Dolcetto a 1,90 euro a litro. Personale giovane, preparato, di estrema gentilezza.

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