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Il Venerdi Di Repubblica

La Fontana nascosta a cui bevono in pochi. Ma buoni ... Nebbia e sabbia sono i due elementi che caratterizzano la nascita di questo vino. Assai poco noto oltre la provincia di Parma, dove la Fortana del Taro è un Igt. E anche qui, occorre dirlo, questo vitigno di origine borgognona non gode di gran considerazione. Di simpatia, piuttosto. Qualcuno con l’aria condiscendente lo chiama Fontanella (ha solo 8 gradi di alcol), dice che è adatta al gusto femminile. Poi scopri che è quasi un must con il culatello, dolce e profumato.
Possiamo testimoniare che il matrimonio funziona. Almeno con questo Fortana, di Gian Maria Rastelli. Si definisce “un dilettante alla riscoperta personale di gusti e sapori”, fa il commercialista e dedica ogni momento libero a vigna e fattoria. La vigna ha 5 ettari “di qua dall’argine”, un gradino del terreno che è una specie di isolotto sabbioso. Rastelli ha i suoi personali sistemi di allevamento della pianta (a cordone speronato alto, invece dell’usuale pergoletta emiliana). I risultati gli danno ragione. Mette già allegria versare il vino nel bicchiere panciuto: scuro scuro con molta spuma rosa antico, profumi di frutti rossi e neri, coerenti col sapore, venato di dolcezza, sottolineato da una sorta di salinità e giusta acidità che lasciano la bocca pulita. A Cremona da Mazzini, a Fidenza (Parma) da Terme di Bacco, sugli 8 euro.

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