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Il Venerdi’ Di Repubblica

L’Aglianico del Vulture che da millenni stupisce il mondo ... Curò (forse) le ferite dei soldati di Annibale. Oggi torna, ricco ed equilibrato, dedicato a Federico II... Se ne dicono tante, dell’Aglianico del Vulture. Persino che abbia curato le ferite dei soldati di Annibale durante la Seconda guerra punica. Il vitigno ha storia millenaria: si pensa che sia arrivato in Italia nel sesto secolo a.C, col nome di Hellenicum (veniva dalla Grecia). Più breve la storia della famiglia Carbone. Negli anni ’70 i genitori, Vittorio ed Eleonora, curano la vigna senza imbottigliare. I figli Sara e Luca continuano l’opera producendo in proprio dal 2005 con la consulenza dell’enologo Sergio Paternoster. Le vigne, ai Piani dell’Incoronata sulle pendici del Vulture, hanno bassa resa (un chilogrammo per ceppo). Lavori in corso per la cantina sotterranea, scavata nel tufo, che mostra nella pietra i segni di antiche eruzioni. Due per
ora i rossi prodotti: il Terre dei fuochi (solo acciaio) e l’imponente Stupormundi, dedicato a Federico II di Svevia che sul Vulture cacciava col falco. Ecco il 2005: rubino scuro, “scuri” anche i profumi (tra prugna, mora, ciliegia nera) con refoli di spezie e balsamici. È ricco, sincero, equilibrato, di notevole persistenza. A Verona da zero7, a Roma da In vino veritas, sui 22-23 euro.

Stupor Mundi 2005

Carbone

Melfi (Potenza)

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