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Il Venerdi’ Di Repubblica

Sull’Etna sboccia un vino. Dietro c’è un disegno preciso ... L’azienda Biondi con “Nessuno” vive una nuova giovinezza. Grazie a un contadino che ha studiato architettura... Questo è un momento d’oro per l’Etna, inteso come terra di grandi vini. Aziende produttrici sbocciano, altre rifioriscono. Come la Biondi, che agli inizi del ’900 con il marchio Biondi Lanzafame accumulava medaglie e diplomi. Ora Ciro Biondi la sta riportando sul podio. E ha assorbito il commento di delusione (simulata?) del padre: “Con quel che mi è costata la tua
laurea in architettura, fai il contadino?”. Non è un colpo di testa. Ciro ha passione. Converte all’impresa un amico d’infanzia, ingegnere, Giuseppe Brancatelli. e si affida all’enologo Salvo Poti. Il vigneto viene riorganizzato. Sono sette ettari a Monte Ronzini, dai 600 ai 900 metri sul mare. Le varietà tipiche: Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, viti vecchie (anche
60/70 anni), molte a piede franco. Nel ’99 la prima vendemmia. Outis in greco vuoi dire “nessuno”, rimanda a Ulisse e Polifemo. Altro che nessuno, assaggiatelo. L’annata 2004 (presto uscirà il 2005), color rubino vivo, ha profumi attraenti e una spiccata mineralità. Sapore di personalità piena, austero, profondo.
A Milano da Vino al vino, a Roma da Trimani
sui 25-28 euro.

Outis 2004
Biondi

Trecastagni
(Catania)

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