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Il Venerdi’ Di Repubblica

Dal 1900 il lessico famigliare è: vino, semplicità e sorrisi ... Bello spettacolo, le vigne in collina dei Fiorini. L’azienda nasce nei 1900 per iniziativa di Luigi, ma solo nel 1930 compare l’uva. Valentino e Silvana perfezionano l’opera e ora tocca alla terza generazione, a Carla. Bionda, bel sorriso, laurea in Enologia a Udine, idee chiare e mano sicura. Dei 44 ettari 32 sono impiantati
a Bianchello. 2 a Sauvignon, i rimanenti 10 a Sangiovese, Montepuldano e Cabernet Sauvignon. Il Bianchetto, coltivato solo in una ristretta area del Pesarese, appartiene alla famiglia dei Trebbiano e non è considerato un top. Però, a lavorarlo bene, da soddisfazioni. E il caso del Sant’Ilario, la versione base, vino quotidiano simpatico
ai primo impatto col suo carico di profumi freschi e la giusta mineralità. Non vede legno, è semplice come un sorriso e va giù bene, in più, costa poco. Il fratello maggiore, Tenuta Campioli, è più da giorno festivo. Dei rossi, bevuto un Sangiovese 2000, di grande eleganza e struttura. Il Sant’Ilario si trova a Fano da Biagioli, a Senigallia da Barzetti sui 4 euro.

BIANCHELLO SANT’ILARIO 2008 Fiorini

Barchi (Pesaro Urbino)

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