La bottiglia ... Biologico, non basta la parola (infatti qui si può controllare)... Dal 1924, un’azienda in provincia di Verona si distingue per il rispetto del territorio: ora invita i clienti a verificare... Illustri giuristi, nobili vitivinicoltori. Non c’è da scegliere, è nel Dna della famiglia Trabucchi. Da Marco, fondatore nel 1924, ad Alberto, a Giuseppe, l’attuale interprete, con la moglie Raffaella dei successi dell’azienda. A Illasi nella villa ottocentesca, nella tenuta (22 ettari a vite, sei a olivo) si respira cultura, buon gusto, coscienza del territorio. Da quindici anni si lavora secondo le regole dell’agricoltura biologica certificata Icea (la e sta per etica, la a per ambiente), a testimoniare il sentimento di responsabilità e di rispetto per la storia, la terra e il futuro. E non sono solo parole: i Trabucchi invitano ad andare a vedere dove e come nascono i loro vini (curati da un enologo maestro, Franco Bernabei). Vini da giorno di festa, a cominciare dall’Amarone, per finire con la struggente dolcezza dei Recioto. Noi segnaliamo uno dei Valpolicella, il Terre del Cereolo: rosso importante, di profondo frutto e lievi spezie, grande stoffa, equilibrio e polpa, grande piacevolezza. Ad Arzignano (Vicenza) da Damini; a Roma, enoteca Balduina sui 20/22 euro.
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