La bottiglia ... Il Fior d’Arancio Passito che spiazza, come la sua storia... Un’azienda che per prima ha creduto in un vino difficile, oggi raccoglie elogi e risultati commerciali... Nell’87 la prima bottiglia era nera, impenetrabile, e l’etichetta recitava: vino da tavola del Veneto. Perché non si poteva farlo, non era previsto, e del resto ne facevano una barrique all’anno. “Rivendico con orgoglio la paternità del Moscato Fior d’arancio Passito, eravamo i soli a crederci”: parla Lucio Gomiero, uno dei fondatori di Vignalta. Era il 1980 e i Colli Euganei non figuravano ancora tra le zone di interesse enologico. Sono cambiate alcune cose, anche il socio principale, che oggi è Graziano Cardin. Si sono moltiplicati i vigneti (oggi, 55 ettari) e i vini di razza. Crus insospettati, di autentica nobiltà, come il Gemola, l’Arquà, l’Agno Tinto. Questo Alpianae è Fior d’Arancio Passito. Spiazzante, per chi non sa del clima e dei terreni dei Colli padovani, dove fioriscono orchidee e ginestre. Opulento e caldo già nel colore ambrato, elegante orgia di profumi dolci ha gusto invadente e vellutato, con magico equilibrio tra zuccheri e acidità. Si trova, in mezza bottiglia, a Milano da L’altro vino, a Roma da Dolce vino, sui 18 euro.
Alpianae 2007, Vignalta, Arquà Petrarca (Padova).
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