02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... L’uomo che, in Umbria, si è battuto per i rossi. E i bianchi... L’azienda di Giorgio Lungarotti, dagli anni 60, lavora per far crescere l’enologia di qualità nella regione... C’è un nome di riferimento per i vini umbri? C’è: Giorgio Lungarotti. Dagli anni 60 fa vini, bianchi e rossi, con un comune denominatore: qualità. E si é battuto in prima persona per ottenere la Doc (ora Docg) Torgiano (vabbè, era il “genius loci”) ma anche Sagrantino di Montefalco. Poi il Sagrantino è diventato oggetto di culto, ma allora Lungarotti non aveva interessi, né terreni, nei confini della Doc. Voleva far crescere l’Umbria enologica e c’è riuscito, prima di salire nel paradiso dei vignaioli. Nel ’99 le figlie Chiara e Lucia hanno rifinito il progetto, acquistando venti ettari di vigna a Turrita, frazione di Montefalco. Nuova cantina e solito rigore. Il Sagrantino si allinea sugli scaffali dei grandi rossi della Casa (San Giorgio, Riserva Monticchio) di lungo invecchiamento. Questo Rosso di Montefalco si basa su Sangiovese (75 per cento) con saldo di Sagrantino e Merlot. Affinato un anno in legno piccolo, è un bicchiere vivo e profumato. A Milano da Vino e dintorni, a Roma all’enoteca Gusto antico, sui 12 euro.

Rosso di Montefalco 2007

Lungarotti

Turrita di Montefalco (Perugia)

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024