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Il Venerdi' Di Repubblica

La bottiglia ... Ecco un Biancolella che merita più di un brindisi... A Ischia, padre e figlia producono vini profumati, capaci dl rappresentare bene l’isola verde... Pithecusa era l’antico nome greco di Ischia. E così si chiamano un bianco e un rosso, dell’azienda La pietra di Tommasone. Tommasone Monti, vitivinicoltore, morì nel 1980, quando suo figlio Antonio era già in Germania a cercare fortuna. La trovò, settore ristorazione, ma col tarlo delle vigne abbandonate. A fine anni 90 la decisione di farle rivivere. Nel frattempo la figlia Lucia si laurea in Enologia e fa frequenti stage in Friuli. Prima vendemmia, 2004: Pithecusa bianco (Fiano e Biancolella in parità) e rosso (Aglianico, Piedirosso e Montepulciano). Piacciono e finiscono in buona parte in Germania. Nascono poi il Terradei (Forastera più Biancolella) e il Pignanera, blend di Montepulciano e Aglianico. Noi conosciamo da qualche anno il Biancolella in purezza. L’enologa Lucia sa il fatto suo. Il vino rappresenta bene l’isola verde. Luminoso il colore, suggestivi i profumi floreali e fruttati. Fresco, pulito e armonioso il sapore, da tanti cincin. A Oleggio (Novara) ai Tre archi, a Roma da Lucantoni sui 9 euro.

Biancolella 2009

La Pietra di Tommasone

Lacco Ameno (Napoli).

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