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Il VenerdÌ Di Repubblica

I Vini d’Italia 2011 ... Per scoprire il Belpaese in un bicchiere, da Nord a Sud è una questione di etichetta. Con “Repubblica” e “L’Espresso” è in edicola la nuova edizione della guida per esperti e semplici amanti del buon bere... Qual è oggi il vino più apprezzato? Quello che contiene una “nota minerale”. Negli ultimi dieci anni, infatti, è emersa la tendenza a produrre vini con acidità marcata, con nessuna eco di sentori dolci derivati dal rovere e, per l’appunto, capaci di conservare tracce dei minerali contenuti nel suolo dove è situato il vigneto. Per riconoscere tutte queste caratteristiche, da oggi primo ottobre arriva, per Le Guide de l’Espresso, I Vini d’Italia 2011. il volume sarà venduto in edicola con Repubblica o L’espresso (a 22 euro in più rispetto al prezzo dei giornali) e in libreria e su iPhone. Con diecimila vini recensiti, 2600 aziende selezionate e classificate regione per regione e duemila bottiglie segnalate per l’ottimo rapporto qualità/prezzo, ancora una volta la guida si presenta come uno strumento per chi vuole bere con il gusto di riconoscere il sapore, la struttura o la consistenza del vino che ha stappato senza spendere cifre da capogiri, insieme a consigli utili per la degustazione (“Quanto tempo prima va stappato un vino?” “Come si deve conservare un Merlot?”. “Qual è il rosso da servire con sughi di carne?”), il volume disegna anche una panoramica sulle nuove tendenze dell’enologia italiana. Oltre infatti a fornire i dati di migliaia di aziende sparse per il Belpaese, la guida indica anche quali sono oggi le Regioni da tenere d’occhio se si vogliono assaporare ottimi prodotti ancora poco conosciuti. Per chi cerca un vino del Nord è utile sapere che quest’anno l’Alto Adige presenta una percentuale tra le più elevate del Paese di grandi bottiglie sul totale nazionale prodotto. Anche la zona dell’Etna e la Sardegna non sono da sottovalutare, così come è interessante rilevare che il 2010 si è rivelata un’ottima annata per gli Aglianico del Vulture. Ma la regione che da questa parte è in grado di rivaleggiare con Piemonte e Toscana (che restano comunque le prime cantine italiane), è l’Emilia Romagna: nella vendemmia di queste settimane la sua produzione vinicola è stata stimata di oltre sei milioni e seicentomila ettolitri, un dato che piazza la regione al secondo posto in Italia, subito dopo il Veneto. Cifre, recensioni, stime e suggerimenti rappresentano però solo una parte di questa guida, il cui vero obiettivo è, da sempre, quello di consentire al degustatore più esperto e a quello occasionale di sapersi orientare nel mare magnum dell’enologia italiana, riconoscendo il buon vino non dal suo prezzo, ma dalla sua originalità. Prendendosi il tempo di valutare un rosso o un bianco, un Barolo come un Brunello, caso per caso. Bicchiere per bicchiere.

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