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Il Venerdi Di Repubblica

La dea etrusca manda all’aldilà i diserbanti … Sono in gamba le donne del vino in Campania. Alla folta schiera si aggiunge Tiziana Marino col suo Aglianico 2007. È la bottiglia del debutto sul mercato, ma non la prima vendemmia. Da parecchi anni, con l’aiuto dell’enologo Fortunato Sebastiano, preparava l’entrata in scena. Le vigne di Silvia Imparato, che col Montevetrano ha mostrato le potenzialità di quest’angolo di Sud, confinano con l’azienda di Tiziana, un tempo zootecnica, poi solo frutta (arance, pesche, pere). E uva. Tiziana, che è buddista, voleva un vino che rispettasse l’identità del territorio. Via i vecchi sistemi di coltura, zero diserbanti. Una varietà, Aglianico, e un solo vino, il Turandea, dal nome di una figura mitologica etrusca (qui ci fu un insediamento etrusco) protettrice dei cigni. È un bel vino, che non schiaccia il tasto della potenza né dell’iperconcentrazione, è un Aglianico limpido e semplice, con respiri di frutti rossi e nerie note speziate e balsamiche. È morbido, carnoso, elegante senza fronzoli, persistente. A Ferentino (Frosinone) da Mastrosanti, a Casamicciola (Napoli) alla cantina, sui 25-27 euro.

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