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Il Venerdi Di Repubblica

Per diventare santo questo vino passa anni dentro piccole botti ... Giovanni Poli è un maestro distillatore (Grappa e distillati di frutta) per tradizione di famiglia. E, sempre per tradizione, coltiva anche la vite e l’ulivo. A Santa Massenza, nella Valle dei Laghi, il clima favorisce l’alta qualità. Specie per il Vino Santo, che dava gioia alla tavola già al Concilio di Trento. Giovanni è uno dei sei vignaioli che ancora lo producono. Ha l’aiuto della moglie Aurelia e dei figli Graziano e Manuela. Racconta Graziano: “L’uva Nosìola, autoctona, a grappolo spargolo, viene fatta appassire sulle arèle, i graticci, fino alla Settimana Santa, e questo spiega il nome”. Disidratata, vampirizzata dalla Botrytis cinereo, alla pigiatura, di 100 chili, ne risultano in mosto 15-18 litri, La fermentazione avviene in piccole botti di rovere e si protrae per anni. Questo 2004 di anni ne ha nove, e vivrà decenni. Emoziona l’assaggio. Colore oro-ambra brillante e bouquet ricchissimo, dai frutti canditi ai datteri, dal miele alla frutta secca. Profuma di Natale e il sorso è sontuoso, intenso, di elegante complessità, una carezza calda. A Trento da Grado 12, a Milano da Diapason sui 27 euro la bottiglia da mezzo litro.

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