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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... L’architetto diventato Guardiano del Faro su consiglio di Veronelli ... Anche Salvatore Geraci era presente, il 2 febbraio a Bergamo, alla serata che ricordava Gino Veronelli a dieci anni dalla morte. Come tantissimi altri anche lui deve a Gino la spinta decisiva per dedicarsi alla carriera parallela di vignaiolo e salvare così la doc Faro dall’estinzione. Salvatore è architetto, il fratello Giampiero agronomo. Le vigne di famiglia, 7 ettari con pendenza media del 78 per cento, a 600 metri sullo Stretto di Messina, sono coltivate ad alberello e arrivano agli 80 anni. Le varietà: Nerello Mascalese e Cappuccio più altre autoctone misconosciute (Galatena, Acitana, Core ‘e palumba, Nocera). All’inizio degli anni Novanta, con la felice mano dell’enologo Donato Lanati, nasce/rinasce il Faro. E Guardiano del Faro, nell’ambiente, è chiamato Salvatore. Da subito, un vero grande vino. Cui segue, sempre su consiglio di Veronelli, il Rosso del Soprano. Stesse uve, tempi di affinamento diversi, stessa personalità e classe. Profumi scuri, fragranti di frutti, erbe aromatiche, spezie. Gusto vellutato. di composta, elegante pienezza. Dà gioia. A Milano da Cotti, a Roma da Trimani sui 21 euro.

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