La bottiglia ... Con ciliege e cioccolato il rosso è fatto ad arte ... Nel 1944 Giampaolo Perusini piantò un vigneto di Merlot usando cloni diversi da quelli
più noti in Friuli. E quel vigneto, chiamato Zuc, regolarmente
dava un vino più buono degli altri. Negli anni Novanta sua figlia Teresa, storica dell’arte, si rivolse all’università di Udine perché analizzasse sette dei cloni aziendali. Risultato: Merlot simili agli altri, ma con caratteristiche che favorivano l’alta qualità
delle uve e quindi del vino. La selezione dei tre cloni più particolari è alla base del Merlot con l’etichetta nera, il rosso-ammiraglia della casa. In produzione
anche un Merlot con etichetta bianca, i due Cabernet e Refosco. Tra i bianchi, Chardonnay, Sauvignon, Friulano, Pinot grigio, Ribolla e il dolce Picolit, il più famoso.
Si deve a Giacomo Perusini e, poi, alla contessa Giuseppina e ai suoi figli Giampaolo e Gaetano, oltre che all’appassionata battaglia
condotta da Gino Veronelli, la sopravvivenza del Picolit. Teresa ha passato il timone a due dei tre figli: Cado
(studi di storia dell’arte) e Michele, enologo. Ecco l’etichetta nera del 2013: colore intenso, profumi di ciliege nere
e frutti di bosco, poi cioccolato e note balsamiche. Al palato è ricco, armonico, di potente vitalità. Vino
che piace, ma non piacione. A Milano da Cotti, a Venezia al Canton del Vin sui 18/20 euro.
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