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Il VenerdÌ Di Repubblica

La bottiglia ... Un rosso che rievoca antichissimi sapori ... Ad Alessandro Morini piace
con le parole, anche per battezzare qualche suo
prodotto: MoRosé, MorAle.
Sui vini, massima serietà. La sua
azienda, 20 ettari, nei pressi dell’antica Torre di Oriolo, trae vantaggi sia dalla brezza adriatica sia dai venti che scendono dall’Appennino tosco-romagnolo. Affiancato dalla moglie Daniela, assistito dagli enologi Maurizio Castelli e Sergio Ragazzini e dall’agronomo Luciano Lusa,
Alessandro ha ripreso e valorizzato vitigni autoctoni sull’orlo
dell’estinzione, come il Centesimino e il Longanesi. La prima
etichetta risale al 1998, un
Sangiovese riserva dedicato
a Rico, nonno paterno. Ma già
nel ‘600 nei poderi più vocati
(Gesuita, Ca’ Donati) si coltivava
la vigna. A proposito di etichette,
recano la firma di artisti contemporanei: Pablo Echaurren, Giuliano
della Casa, Gianfranco Morini. Nel ventaglio, due versioni di Albana, quattro di Sangiovese, più Pignoletto, Trebbiano frizzante,
il rosso Augusto da uve Longanesi, il Savignone e lo spumante MoRosé da uve Centesimino. Il MorAle 2014 è un Sangiovese-base di un bel rubino, fruttato e fresco al naso, vivo e gradevole al palato. Piacevolmente quotidiano e di costo leggero: sui 7 euro a Milano da Enoluogo, a Faenza (Ravenna) da Kavatappi.

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