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Il Venerdì Di Repubblica

Un cane, un gatto e rondine simboleggiano in etichetta il piccolo mondo di Cascina delle Rose. Parola a Giovanna Rizzolio e ai suoi ricordi: “I miei nonni Ferdinando e Beatrice comprarono la cascina nel 1948. C’erano più di cento piante di rose e un panorama stupendo che arrivava alle Alpi. Il lavoro nel mondo della moda mi ha portato a Como, ma nel ‘74 sono tornata, avevo bisogno di cose vere. Dal ’92 sono titolare dell’azienda agricola: 5 ettari in tutto, di cui 1,5 a noccioleto e bosco. Non sono sola, c’è Italo Sobrino con i figli Davide (studi di Enologia) e Lorenzo (marketing). Facciamo anche agriturismo”. E fanno bei vini, solo rossi: la Barbera Donna Elena dedicata a una sorella di Giovanna, il Dolcetto “a Elizabeth” a un’amica di San Francisco che a ogni vendemmia arriva in Langa. Due versioni di Barbaresco: Tre Stelle e Rio Sordo. Sono toponimi e nascono su terreni differenti. Marne bluastre magre, calcaree il primo, più profonde e ricche di sali minerali il secondo. Il Tre Stelle è considerato “più femminile” per i profumi floreali (rosa, viola) e fruttati (prugne, marasche). Il Rio Sordo offre un bouquet di frutti scuri. anche in confettura, spezie, soffi balsamici. È pieno, raffinato. intenso e insieme fresco, di lunga persistenza. Vero e sincero Barbaresco, entrambi. A Torino a Magazzino 52, a Firenze da Le volpi e l’uva sui 35 euro.

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