Anche il vino è “custode” della biodiversità, e ora a testimoniare la crescente attenzione del mondo enologico verso il territorio che ne è la “linfa vitale”, arriva anche il WWF: è la Arnaldo Caprai, la cantina che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco ed il suo territorio alla ribalta internazionale, la prima azienda del vino italiano ad avviare il percorso di “Stewardship of Biodiversity” con “Wwf-Arnaldo Caprai”, progetto work in progress con l’associazione del Panda che, dal cuore dell’Umbria, guarda alle tante aziende italiane che si riconoscono all’interno di un ciclo virtuoso di attività produttiva e vogliono contraddistinguere il loro percorso d’impresa come “Custodi della Biodiversità”. Come quello che ha portato la Arnaldo Caprai, da oltre vent’anni, a selezionare i cloni del vitigno Sagrantino, ricercando nell’areale tipico di produzione le piante madri per l’ottenimento delle barbatelle e riportandolo in auge.
“E’ lungo la strada della biodiversità che abbiamo incontrato il Wwf - racconta Caprai - già partner di un’azienda di famiglia nel settore moda (Cruciani e CrucianiC Braccialetti) e abbiamo deciso di provare a coniugare insieme produzione ed ambiente. In occasione di Vinitaly annunceremo con il Wwf l’avvio di un percorso di “Stewardship of Biodiversity” per l’azienda Arnaldo Caprai, un’offerta del Wwf aperta a tutte quelle aziende che vogliano condividere questo percorso di tutela e miglioramento che sarà tra le best practice di Wwf nel cluster della Biodiversità all’interno di Expo 2015”.
La case history della Arnaldo Caprai è legata al progetto della biodiversità del Sagrantino, e ad un vigneto molto speciale: Cobra, ovvero la più ricca banca-dati al mondo sul Sagrantino, in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano, “un appezzamento sperimentale a Montefalco in cui sono coltivati, custoditi, catalogati tutti gli antichi genotipi di questa varietà - spiega Marco Caprai, patron della cantina - che noi abbiamo individuato e recuperato da più di vent’anni. E all’interno del quale sono state riprodotte barbatelle anche da gemme prelevate da piante più che bicentenarie; piante che senza questo intervento sarebbero andate perse a causa di una naturale estinzione, dell’erosione della biodiversità a causa dell’uomo. Ampliato con il vigneto delle piante da seme, da qui è arrivato anche il Sagrantino Bianco oltre a nuovi potenziali cloni. Queste piante ottenute da seme si possono considerare come un afflusso di nuovo sangue in un organismo vivente che tramite queste ringiovanisce e rafforza le sue barriere naturali”. Dal vigneto Cobra, e solo da questo, si ottiene un vino di incredibile complessità, eleganza e finezza che regolarmente l’azienda utilizza nella produzione del Sagrantino 25 Anni, etichetta d’eccellenza della cantina.
All’Expo di Milano sarà presentato anche “Montefalco2015 The New Green Revolution”, progetto con capofila Caprai “avviato nel 2008 guardando all’Expo 2015 come approdo naturale per presentare un modello Italiano di sostenibilità in campo vitivinicolo che costituisca un benchmark a livello internazionale”, spiega ancora Marco Caprai, e che ha portato alla realizzazione di un Decalogo di Regole condivise che garantisce la sostenibilità ambientale, economica e sociale delle aziende che decidono di aderirvi, certificato da un Ente Terzo (Csqa), un unico in Italia e che coinvolge l’Associazione Grandi Cru di Montefalco e le cantine storiche del territorio.
Un territorio che Caprai ha contribuito a rilanciare alla ribalta internazionale - studiato ed analizzato anche dalla Fondazione Agnelli - a partire proprio dalla selezione clonale del Sagrantino. Ma anche sperimentando il “vino del futuro”, in un vigneto in cui vengono simulati sulle viti gli effetti del clima che verrà tra 50 anni. Le guide dei vini, da anni, consacrano tra i migliori vini italiani il Sagrantino di Montefalco della Caprai, “European Winery of the Year” 2012, per la prestigiosa rivista americana “Wine Enthusiast”, che, tra l’altro, ha eletto l’Umbria, il “cuore verde d’Italia”, unica regione Italiana tra le “10 Best Wine Travel Destinations” 2014, riconoscimento che arriva grazie anche all’affermazione della produzione enologica umbra.
Info: www.arnaldocaprai.it
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