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Io Donna / Corriere Della Sera

L’alcol è un’arma? ... Ancora morti sulle strade, quasi sempre per colpa di ubriachi, o di gente che aveva assunto qualche droga, al volante. L’accusa dl solito è la stessa: omicidio colposo, anche quando i colpevoli erano stati in un primo momento incriminati per omicidio volontario. Di fronte a una morte per Incidente stradale prevale l’idea della disgrazia imprevedibile, della fatalità, anche se le automobili che l’hanno provocata stavano andando a velocità folli su strade chiuse al traffico, come è successo a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. Essere ubriachi, poi, diventa una specie di attenuante: non sapevo quello che facevo, quindi non ho colpa.
L’analisi. Negli ultimi anni le modalità di assunzione di alcolici sono molto cambiate. Bevono di più le donne: perché è di moda, perché le stesse aziende produttrici applicano un tipo di marketing su misura per loro. Bevono di più i ragazzi, secondo modalità che provocano una sorta di “effetto bomba”: ingurgitano tanto (vino, cocktail, birra, superalcolici) e in fretta, e le conseguenze procedono di pari passo. Non secondo una curva dolce, ma con un’impennata che si fa sentire all’improvviso e che da un momento all’altro rende incapaci, per esempio, di guidare un’automobile.
Ricordo un processo di qualche anno fa, a Roma in corte d’assise. Con l’aiuto di un amico, un giovane aveva ucciso i genitori. Prima di farlo aveva preso della cocaina. Di solito avere assunto droghe era considerata un’attenuante in caso di delitto. Ma in quel processo per la prima volta questo atteggiamento venne capovolto. La cocaina fu considerata un’aggravante, perché aveva dato ai due assassini quel coraggio che altrimenti non avrebbero mai avuto. Aveva annullato i loro freni inibitori. Anche l’alcol allenta i freni inibitori: azioni che non si sarebbero mai commesse finiscono per diventare possibili. L’alcol elimina la timidezza, fa sentire più sicuri e capaci. Il suo effetto però, come quello di qualunque altra sostanza psicotropa, varia molto da una persona all’altra. I riflessi rallentano, la mente è obnubilata, certo.
Ma la sbornia può dare a qualcuno allegria e ad altri tristezza. Qualcuno bevendo si rilassa, altri si eccitano. E non è detto che una certa quantità di alcol nel sangue abbia in tutti le stesse conseguenze. Insomma non esistono dogmi, e per capire il ruolo dell’alcol in un delitto come in un qualunque incidente stradale bisognerebbe valutare il singolo caso. Accusare di omicidio volontario chi provoca un incidente e con quell’incidente uccide forse è troppo; ma per alcune persone guidare dopo aver bevuto o dopo avere assunto droghe è come andare in giro con un coltello in mano, ben affilato e nella posizione giusta per colpire. Certo che non volevano uccidere; ma almeno alcuni di loro hanno voluto comunque essere spavaldi, fare la bravata, mettersi in mostra, provare l’ebbrezza della velocità. Senza pensare nemmeno per un momento alle conseguenze delle loro sciocche trasgressioni.
(Testo raccolto da Anna Maria Speroni)

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