02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Io Donna / Corriere Della Sera

Politica DOC ... La Regione ha la sua
enoteca, ma anche
la Provincia. E persino
l’ambasciata Usa. A Roma
va di moda l’etichetta
(quella sulla bottiglia)... La politica romana scopre l’etichetta, quella delle bottiglie. In principio fu il governatore laziale Francesco Storace che a dicembre 2004 sorprese tutti e inaugurò la prima enoteca regionale.
Palatium, nella centralissima via Frattina, doveva rappresentare un baluardo del centrodestra contro il predominio della sinistra nell’alta cucina italiana, da Slow Food al Gambero Rosso, ai molti chef stellati. Poi Storace perse le elezioni e dal 2005 Palatium è passata sotto il controllo del suo successore Piero Marrazzo Non bastava però alla sinistra romana un’enoteca ufficiale.
Da poco più di un mese a contendere gli adepti della cantina regionale arriverà l’Enoteca provinciale romana (in largo Foro Traiano 84 ): fortemente voluta da Nicola Zingaretti (il fratello dell’attore Luca, ndr) partirà con 120 etichette provenienti dalle 17 doc del territorio romano e pare che diventerà il quartier generale della prossima discesa in campo nazionale del giovane presidente provinciale. Una strategia già sperimentata sia da Giovanna Melandri, che in campagna elettorale teneva i briefing all’Antica enoteca di via della Croce, sia dall’ex mezzobusto Rai David Sassoli che con il
suo staff faceva base all’enoteca del Portico d’Ottavia, al ghetto di Roma. Il doc istituzionale ha fatto breccia anche in diplomazia. Tanto che l’ex ambasciatore americano Ronald Spogli ha inaugurato la cantina di Villa Taverna (capienza massima 7.496 bottiglie), sede della rappresentanza Usa nella capitale. Ma sembra che all’Ambasciata francese non vogliano essere da meno. A Roma, comunque, la passione per il vino di qualità è targata soprattutto Pd. A partire da Massimo D’Alema che da buongustaio vanta una fornitissima cellar wine casalinga e ama visitare famosi produttori (in primis Caprai e Tasca d’Almerita); qualche mese fa uscì la notizia (poi parzialmente smentita) che l’ex premier aveva acquistato una piccola vigna dalle parti di Otricoli (tra Umbria e Lazio) per produrre un po’ di bottiglie per gli amici. E se è celebre la competenza in tema di vini del piemontese Piero Passino, anche il candidato alla segreteria del Pd Pierluigi Beisani risulta tra più appassionati enoviaggiatori: dalla sua Emilia ha ereditato la tradizione della presenza fissa del vino a tavola, ma ora, ispirato da D’Alema, suo sponsor per la guida del partito, difficilmente pasteggia senza un vino importante.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su ,