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JACOPO BIONDI SANTI, “DON QUIJOTE DEL MORELLINO”, VINCE L’ULTIMO DUELLO CONTRO I MULINI A VENTO: “ILLEGITTIMO” IL PARCO EOLICO A MONTEPÒ (SCANSANO). IL CONSIGLIO DI STATO CONFERMA LA SENTENZA DEL TAR DI FIRENZE

Il “Don Quijote del Morellino”, Jacopo Biondi Santi, ha vinto l’ultimo duello contro i “mulini a vento”: la sesta sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 3650/08, ha confermato il giudizio del Tar di Firenze del 25 luglio 2007, che aveva dichiarato “illegittimo” il parco eolico “Poggi Alti” di Scansano, costruito dal colosso spagnolo dell’energia eolica Gamesa, a ridosso del castello medievale di Montepò, dove nascono i grandi supertuscan e il Morellino di Scansano di Jacopo Biondi Santi.
Il vignaiolo toscano commenta, con soddisfazione, la decisione del 23 luglio 2008 del Consiglio di Stato: “siamo contenti di aver avuto ragione perché siamo sempre stati dalla parte della legge e della legalità, ma ora alle sentenze dei tribunali dovranno seguire i fatti”. “Non si tratta - sottolinea Jacopo Biondi Santi - di essere favorevoli o contrari all’energia eolica, ma si trattava di stabilire se il parco fosse legittimo o no, ed evidentemente non lo era”. “Non si può - commenta il vignaiolo - invadere un paesaggio ricco di storia, di arte, di cultura con installazioni industriali così invasive”.

Le pale di Scansano - La vicenda in pillole ...
Nel 2002 si comincia a parlare di un parco eolico nella zona di Scansano, che allora doveva contare ben 17 torri, e che la Provincia di Grosseto inizialmente boccia. La causa: l’eccessivo impatto visuale dell’impianto.
Nel 2003 Gamesa presenta il progetto del parco eolico rivisto, ma questo non appare conforme al piano strutturale del Comune di Scansano, e in ogni caso si richiede una approfondita valutazione sull’impatto ambientale che “grandi oggetti tecnologici fuori scala” potrebbero avere. Nel 2005 la Provincia di Grosseto ravvisa qualche difformità nel progetto che gli viene ripresentato rispetto a quello esaminato dalla Regione e richiede ulteriori “verifiche sul campo”.
La Regione Toscana, poco dopo, esclude la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) per l’approvazione del progetto: alla fine dell’anno, con la Determinazione Dirigenziale n. 5316, la stessa provincia da la sua approvazione all’ultima versione del progetto della Poggi Alti Srl, società controllata al 100% da Gamesa, costituita per la realizzazione del parco.
Nei primi mesi 2006 partono i ricorsi al Tar della Toscana, presentati da Jacopo Biondi Santi (Castello di Monterò), e, poco dopo, dell’Associazione Italia Nostra, contro le autorizzazioni concesse dalla Regione Toscana e della Provincia di Grosseto.
Ciò nonostante i lavori per la realizzazione del parco vanno avanti, e il 18 giugno 2007 viene celebrata l’inaugurazione del complesso, che conta 10 torri di 110 metri, che dovrebbero generare 20 Mw di potenza. La più vicina è a 1.200 metri dalle mura del Castello di Montepò.
Il 25 giugno 2007 il Tar della Toscana emette la sentenza: accolti entrambi i ricorsi, l’autorizzazione alla realizzazione del progetto è “illegittima”; si passa quindi al Consiglio di Stato, che con sentenza n. 3650/2008 conferma il giudizio del Tar.

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