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L'AZIENDA CHE E' CRESCIUTA DI PIU'? PLANETA. QUELLA CON MAGGIORE FATTURATO? IL GRUPPO ITALIANO VINI. CON L'EXPORT PIU' ALTO? CAVIT. IL SETTIMANALE "IL MONDO" HA STILATO LA CLASSIFICA DEL MONDO DEL VINO ITALIANO

Quale è l’azienda che, nel 2004, in Italia, ha registrato il maggiore tasso di crescita? La siciliana Planeta, guidata dai cugini Francesca, Santi e Alessio Planeta, che ha segnato un incremento del 18,4% del proprio giro d’affari. E l’azienda con il maggiore fatturato? Il Gruppo Italiano Vini (Giv), tra le grandi cooperative, e, a livello privato, Antinori. E quella che ha esportato di più? La cooperativa trentina Cavit, seguita dalla toscana Antinori e dalla veneta Bolla, sul fronte delle aziende private. E le aziende più dinamiche? Sartori, Sella & Mosca, Valdo, Bersano, Donnafugata e Calatrasi.

Sono solo alcuni dei dati più salienti e curiosi di un’indagine pubblicata in questi giorni dal settimanale economico “Il Mondo”, e perfettamente curata dalla giornalista Anna di Martino, che ha redatto la classifica delle 49 maggiori aziende italiane del settore vinicolo in base ai fatturati registrati nel 2004.

Al vertice della graduatoria, troviamo il Gruppo Italiano Vini (Giv), che ha chiuso l’ultimo esercizio, con un fatturato consolidato di 236 milioni (+ 2,8%). Poco distante, la cooperativa trentina Cavit - 12 cantine sociali per un totale di 5.400 soci proprietari di 7.000 ettari di vigneti - che, nel 2004, ha registrato una crescita del 14,4%. Il terzo posto spetta, invece, a Caviro, il gruppo romagnolo che riunisce 45 tra cantine sociali, consorzi e associazioni di produttori, a cui spetta però il primato assoluto in termini di volumi tra bottiglie e brick. Grazie anche ai marchi Tavernello, Castellino e Poggese, il gruppo romagnolo ha venduto, nel 2004, oltre 170 milioni di litri di vino. Al quinto posto, ma primo tra le aziende a carattere privato, la toscana Antinori, che si attesta come la più grande cantina del mercato italiano, con un giro d’affari di 108 milioni (che, comunque, ha diminuito il suo fatturato dell’1,6%). Tra i primi dieci in classifica spunta anche la Santa Margherita, controllata dal gruppo Zignago, che ha però il record dell’utile più consistente, pari a 10,9 milioni su un giro d’affari di 68 milioni di euro.

Ma accanto ai record la classifica de “Il Mondo” analizza anche i rallentamenti dei consumi e grossi problemi di cambio, che sono alla base delle numerose flessioni dei fatturati 2004, come è accaduto per la Ruffino (-10,4%), per la cantina siciliana Settesoli (-9,3%, dovuto in larghissima parte ai problemi dello "sfuso" dove le strategie aziendali possono ben poco; nell'imbottigliato, è a +25%), l’azienda chiantigiana Rocca delle Macie (8,3%) e per la Zonin (-5%).

In termini di utili, sicuramente la voce più importante per un’azienda, in crescita il gruppo veneto Masi, che ha archiviato il 2004 con un +10% (dopo un - 3% nel 2003), la cantina trentina La Vis e Valle di Cembra, guidata dall’enologo-manager Fausto Peratoner (+8%). Da notare, a Montalcino, il Castello Banfi, unico fatturato in crescita (+5,9%) in una Toscana che segnala maggiori rallentamenti sulle altre regioni e in particolar modo sul Sud e sulla Sicilia. La stessa Sicilia, dove la cantina Planeta ha registrato un incremento del fatturato del 18,4%, entrando di diritto nella classifica delle maggiori aziende italiane, come maison con il più alto tasso di crescita.

Ma tutta la Sicilia gode di ottima salute, come dimostra anche il positivo risultato ottenuto da molte altre cantine dell’isola, anche più piccole: in graduatoria spuntano Calatrasi, che ha registrato un incremento del 13%, Donnafugata +10%,Tasca d’Almerita +8,6%, Pellegrino +2,1%.

E, nell’isola, è atteso il debutto di Francesco e Filippo Mazzei di Castello di Fonterutoli che, dopo il Chianti Classico e il Morellino di Scansano, produrranno Nero d’Avola, in quel di Zisola, una nuova azienda di 20 ettari, ad un passo da Noto. E proprio i Mazzei si apprestano ad entrare nella classifica redatta da “Il Mondo”, insieme all’abruzzese Gianni Masciarelli, i veneti Paladin e Bisol, il siciliano Cusumano ed il toscano Jacopo Biondi Santi di Montalcino, potendo contare su un giro d’affari compreso tra i 7 e gli 8,5 milioni, a fine 2004, e collocandosi a ridosso della classifica.

Un ultimo sguardo, infine, alla domanda estera: a guidare la classifica, in questo caso, è la Cavit, con più di 180 milioni su un fatturato totale di 226,2 milioni; segue a ruota il Gruppo Italiano Vini (Giv), con 160 milioni, e della cooperativa Mezzacorona, presieduta da Guido Conci che fattura all’estero più di 76 milioni; il quarto e il quinto posto nella graduatoria dell’export sono della Marchesi Antinori (oltre 59 milioni) e di Bolla (in particolare, la casa veneta guidata da Maurizio Ferri incassa all’estero più di 41 milioni che corrispondono al 92% del suo fatturato).

Leonardo Roselli

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