02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

L'espresso

Dimmi cosa bevi ...
Vino
Bianco o rosso? L’importante è bere durante i pasti, quando c’è più bisogno di sostanze antiossidanti che contrastano l’azione opposta di alcuni alimenti, Anziché bere acqua, meglio mandar giù cotoletta e patatine fritte con un sorso divino (o accompagnarli con verdura), che aiuta a prevenire l’ossidazione delle lipoproteine Ldl nelle arterie, il primo passo verso la deposizione del colesterolo. Invece, non contare troppo sul vino come afrodisiaco. Se inizialmente l’alcol agisce sul circuito nervoso centrale, sopprimendo i neuroni inibitori e aumentando il senso di benessere e di euforia, superati i due bicchieri si comporta come un sedativo, perché elimina anche i neuroni eccitatori. Risultato: il desiderio cela e le performance deludono.
Birra
È l’alcolico più dissetante, perché non contiene zuccheri, ha un sapore amarognolo conferitogli dal luppolo e l’effetto frizzante placa prima la sete. È anche il meno calorico: una birra piccola apporta circa 80 chilocalorie, meno del vino, decisamente poche rispetto alle altre bibite gassate. Sì, quindi, se fa caldo, ma senza esagerare: l’alcol richiede acqua per essere metabolizzato ed è diuretico. L’effetto collaterale è la disidratazione. Evitare del tutto (come pure gli altri alcolici) in gravidanza e durante l’allattamento. È falso il mito che la birra fa latte: non solo non aumenta la secrezione lattea, ma cede al latte materno sostanze che gli conferiscono un sapore sgradevole ed espone il neonato a seri rischi dell’alcol.
Amari
Il digestivo dopo cena non sempre merita questa nome. L’alcol in dosi limitate può stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorendo la digestione, L’amaro a fine pasto, se arriva dopo un paio di bicchieri di vino, fa oltrepassare le unità alcoliche giornaliere e finisce per sortire l’effetto opposto. La quantità dì slancio in eccesso affatica il fegato e rende più laboriosa l‘assimilazione dei cibi. La digestione, quindi, rallenta.
Distillati
Grappa, rum, gin, vodka sono apprezzati quando le temperature sono più rigide. in realtà non è vero che aiutino a riscaldarsi. L’immediata sensazione di calore dipende dalla vasodilatazione indotta dall’alcol, che spinge il sangue in periferia. Al contrario, l’organismo al freddo tende a mantenere il sangue all’interno per evitare scambi termici con l’esterno. Il bicchierino, quindi, riscalda mani, piedi e viso, a scapito degli organi interni. Sulla piste da sci è meglio astenersi per evitare assideramento.
Spumanti
Le bevande carbonate aumentano l’acidità gastrica. E per questo possono avere un leggero effetto terapeutico sulle forme patogene e virali dell’apparato digerente. Sono però sconsigliate alle persone che soffrono di malattie dispeptiche o digestive.
Vin brulè
Vin brulè, punch e superalcolici invecchiati in botte (cognac, whisky) sono considerati un toccasana contro i malanni invernali. Alcune sostanze fenoliche hanno un potere batteriostatico che può contribuire a indebolire i batteri nella gola, aiutando le difese dell’organismo. Ma il sollievo è per lo più passeggero e non guarisce.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su