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L'espresso

Top ten in cantina dal Piemonte alla Sicilia ... Piccole ma eccellenti. Oppure grandi e solide. Viaggio alla scoperta delle migliori aziende premiate dal mercato...
Piemonte Roberto – Voerzio
I vini delle cantine di Voerzio, vignaiolo che odia i riflettori, sono eccelsi. Nel 1987 lascia l’impresa di famiglia per dedicarsi al Barolo. Un ritorno alla vigna, un lavoro maniacale pianta per pianta, per far nascere vini espressione autentica del territorio. I Barolo sono vini d’arte: poche bottiglie, molto amate dagli appassionati.

Lombardia - Franciacorta, Ca del Bosco
L’azienda ha dato grande impulso alla produzione dello spumante di qualità altissima. Merito di Maurizio Zanella, protagonista del Rinascimento Enologico Italiano, che negli anni ‘70 decide di fare grandi vini in Franciacorta, introducendo nuove tecniche. Oggi i vini Cà del Bosco sono celebrati ovunque e sono apprezzati come gli champagne più quotati.

Toscana - Castello di Ama
Marco Pallanti, enologo di razza, è uno degli uomini che hanno invertito la rotta del Chianti negli ‘80: da vino per larghi consumi a vino di eccezionale qualità. Il Chianti classico castello di Ama è frutto di un terroir particolare e grande lavoro in vigna. L’idea è stata valorizzare un vitigno storico, il sangiovese, senza seguire la moda dei Supertuscans.

Campania – Montevetrano
La storia di Silvia Imparato, colta fotografa di talento, sfiora il mito perché il Montevetrano, rosso di eccezionale longevità, è venuto al mondo per una scommessa; su un territorio, i colli di Salerno, cui negli anni ‘90 nessuno dava alcuna chance. E invece grazie alle cure di Riccardo Cotarella è diventato un vino di culto. Una produzione di nicchia per i palati più esigenti.

Sicilia - Donnafugata
Giacomo Rallo e famiglia hanno una tradizione nel settore, ma nel 1983 decidono di puntare sulla qualità estrema. Diverse le zone di produzione, Marsala, contessa Entellina e Pantelleria, diversi i bianchi e rossi, con profumi e sapori tipici delle zone di origine. Strepitose il successo all’estero, grazie anche agli esportatori e al modo inconsueto di Josè Rallo di promuovere i vini esibendosi come vocalist in concerti di jazz e bossa nova da New York a Shanghai.

Piemonte - Domini Villae Lanata
Prende il nome dalla tenuta della famiglia Martini, nelle Langhe, e unisce Villa Lanata a Cossano Belbo. Lo zoccolaio a Barolo, la Toledana e Cascina La Doria a Gavi, più molti milioni di bottiglie di vini da tavola di diverse regioni italiane. Campione nell’export, con oltre il 90 per cento di fatturato.

Veneto - Stefano Inama
Un giovane dalle idee chiare: fare vini di eccellenza con un approccio diverso rispetto agli altri produttori del Soave, sia nella coltivazione delle uve che nel lavoro in cantina. Oltre a fare ottimi bianchi, è riuscito a creare un grande rosso sui colli Berici, nel Vicentino, un vino che valorizza un antico vitigno bordolese, il Carmenère, portato dagli emigranti che tornavano dalla Francia.

Lombardia - Franciacorta, Berlucchi
È stata la prima casa a dare impulso alla produzione di spumante metodo classico di qualità, grazie a Guido Berlucchi e a Franco Ziliani. Filosofia: vini di qualità, buon rapporto qualità-prezzo, grandi volumi, per un’ampia fascia di consumatori, Risultato: la leadership nel settore.

Trentino – Cavit
È una delle realtà italiane più importanti per vendite. Associazionismo vincente: Cavit è una cooperativa che riunisce 7000 produttori artigiani associati a 12 cantine, per proporre vini di qualità in modo moderno. L’80 % della produzione è destinata all’estero, in particolare il Pinot Grigio.

Sicilia – Benanti
La scelta di questa azienda a gestione familiare è nel segno della valorizzazione del territorio, della specificità e della biodiversità delle regioni etnee. Una filosofia basata sul recupero di vitigni autoctoni a rischio di estinzione, controcorrente rispetto a un mercato che pretende vini a costi contenuti dal gusto omologato. I vini Benanti sono unici, apprezzati da intenditori anche stranieri, in particolare americani, canadesi e inglesi.

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