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L'espresso

Che gran vino quel Ruttone ... La vendemmia del 2007 è molto anticipata. E questo ci consente, cari lettori, di anticipare anche noi il seguitissimo e consueto appuntamento con le previsioni enologiche.
Vini del Bolgherese. La raffinatezza e il pregio di questi rossi toscani non conosce più limiti. Quest’anno le vigne di Sassicaia e Ornellaia, per proteggerle dai rigori dell’inverno, sono state coperte con berretti di cachemire e massaggiate da ragazze vergini. Uno psicologo ha seguito i grappoli durante la delicatissima fase della maturazione, aiutandoli a superare i traumi tipici della crescita. Come è tradizione da queste parti, ogni ettaro produrrà solo un paio di bottiglie, che non verranno destinate alla vendita perché sarebbe volgare. L’intera produzione del Bolgherese verrà messa in una teca ed esposta all’adorazione dei fedeli.
Montalcino. Accanto alla tradizionale produzione di Brunello di Montalcino, di Brunello riserva e di Brunello di Brunello, la qualità eccelsa delle uve permetterà, nel 2007, di produrre anche una limitata quantità di Brunellino di Brunellone, invecchiato goccia a goccia in pipe di radica per 35 anni e destinato all’evaporazione. Le bottiglie vuote verranno battute all’asta nel 2042 per un pubblico di raffinati intenditori. Svenimenti e crisi isteriche tra gli enologi alla notizia che il Brunello di quest’anno, oltre al forte bouquet di ribes, mandorle, pecora e torrone, avrà anche un particolare retrogusto di imbuto. Come ogni anno, tiene banco la competizione tra Montalcino e Bolgheri, che si contendono la palma di vino più pregiato del mondo:si cerca di sapere in anticipo il prezzo del vino rivale nel timore che il proprio vino costi di meno.
Barolo. Nell’arduo tentativo di migliorare questo vero e proprio re dei vini italiani, ai cinque anni di invecchiamento in barrique i produttori più esigenti aggiungono altri cinque anni di decantazione in zuppiere di porcellana, dieci anni di stagionatura nelle cave di tufo e cinque anni a Harvard. L’unico problema è che, con questo nuovo protocollo, il barolo di quest’anno potrà essere messo in vendita solo alla fine del secolo. Nel frattempo i produttori dovranno vivere di espedienti o di rapine in banca. L’intensità di questo vino suggerisce di accostano solo a pietanze di carattere altrettanto forte, come il brasato di coccodrillo o lo stracotto di bue muschiato.
Ruttone. In contrapposizione alla moda dilagante dei vini molto elaborati, si fa strada una controtendenza, quella dei vini popolari, a basso costo, di pronta beva. Il Ruttone è un uvaggio di Lambrusco, Barbera e Badedas molto spumoso e dal forte carattere: deve il suo nome al fatto che, già stappandolo, si sprigiona dalla bottiglia un potente rutto, allegro e contagioso. Lo stesso consorzio che produce il Ruttone ha in listino anche il Ventrazza, un bianco frizzante in grado di raddoppiare a ogni pasto il volume corporeo del bevitore, e il Super, erogato dalle pompe di benzina.
Campania. Momento fortunato per i vini del Napoletano. Le discariche a cielo aperto permettono l’impianto di vigne che cominciano a fermentare prima ancora della vendemmia. Ottimo lo Pneumatico, un vinello rosso dall’inconfondibile bouquet di copertone bruciato, e salutato con favore anche il Percolato Riserva, ottenuto dalla pigiatura precoce dei rifiuti speciali. Più discusso il Frecatura, un bianco passito venduto in bottiglie bucate, già usate per allenarsi al tiro a segno dagli affiliati alla camorra. Una buona notizia: i clan dei Padreterno e dei Fottimmo, acerrimi rivali in altri comparti economici, si sono uniti in consorzio per produrre il Gesummaria, un discreto rosso da tavola che deve la sua fortuna a una simpatica trovata commerciale: acquistano è obbligatorio per tutti i residenti nel territorio dei due clan.
Vino verde. Accanto ai rossi e ai bianchi, ecco una divertente novità: il vino verde che i militanti della Lega Nord producono nel loro amatissimo terroir, tra i capannoni e i raccordi anulari della Padania, in filari di vigne dal caratteristico aspetto defoliato, con uve dagli acini minuscoli e color nerofumo. Tra le etichette più significative il Cianotico e il Maramaldo, cosi detto perché usato per il colpo di grazia.

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