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L'espresso

Alla scoperta dell’Italia ... Uomini di mare e di cultura. Chef e imprenditori. In barca a vela da Genova a New York. Per trovare nuove idee per i problemi del paese... L’unica cosa certa è che salperà con la bandana, quella bianca a pallini neri, che è talismano e parte indissolubile del suo personaggio. Ai fornelli dice invece di voler improvvisare: si lascerà guidare dalla fantasia e dall’ispirazione del momento. Il resto dipenderà dal vento. “Vivo tutto l’anno a quattro metri dal mare. Col vento ho un rapporto strettissimo. Senza vento sono spento”. Moreno Cedroni è uno dei quattro top chef che hanno risposto alla chiamata del velista Giovanni Soldini e di Oscar Farinetti, “Il mercante di utopie”, nella suggestiva definizione che dà il titolo alla sua biografia (firmata da Anna Sartorio), imprenditore di successo e inventore del format “Eataly”, supermercato-ristorante con cibi di altissima qualità. Partiranno il 25 aprile, a bordo di un ketch né troppo giovane né troppo tecnologico (un due alberi di 22 metri, classe 1973), con la scritta “7 mosse per l’Italia”, per la più entusiasmante e simbolica delle traversate: la Genova-New York, tappe intermedie Palma di Maiorca, Gibilterra e Madeira, arrivo previsto il 2 giugno. La festa della Liberazione e quella della Repubblica: perché questo non è un viaggio per scoprire un nuovo mondo, ma per riscoprire il vecchio. “Mi piace molto l’idea di navigare sulla scia di Cristoforo Colombo”, dice Cedroni, patron della Madonnina del Pescatore a Senigallia, tra i più innovativi e spericolati ideatore di ricette, a base di pesce specialmente, della “forty-generation” italiana: “Mi fa sentire ambasciatore del made in Italy. Mi dà un grande senso di responsabilità. E mi emoziona”. Una scommessa, una sfida, un divertissement, un’esperienza inedita, la scusa per prendersi una vacanza. La compagnia, con personalissime motivazioni, è quantomeno improbabile, più simile ai protagonisti selezionati per un
reality che a relatori scelti per un dibattito in alto mare: a turno, e in un mix che garantisca sempre eterogeneità, saliranno sulla barca gli scrittori Alessandro Baricco, Giorgio Faletti, Antonio Scurati e Simone Perotti; gli imprenditori Riccardo Illy, Matteo Marzotto e Daniel John Winteler; il musicista Mario Brunello, l’attrice Lella Costa, il matematico Piergiorgio Odifreddi, l’illustratore Francesco Rubini, la cantautrice Maria Giua, il birraio Teo Musso e Cecilia Strada, presidente di Emergency. Gente diversa, per esperienze e temperamento, animata però dallo stesso entusiasmo e voglia di fare. “Sono curiosissimo, non vedo l’ora di conoscerli”, dice Cedroni, “per me il mare è un ambiente naturale, ma anche un modo per ritornare da dove ho iniziato: ho frequentato l’Istituto nautico, a 20 anni ho avuto il mio “sliding doors”: avrei potuto scegliere la vita di mare, invece ho intrapreso quella della ristorazione. Vado a fare il mio lavoro e a vedere quello che ho studiato a scuola. Sono sicuro che mi sentirò a mio agio”. Alle vele ci saranno gli imprenditori Guido Falck, Paolo Nocivelli, Bruno Fieno, Luca Baffigo e la navigatrice Beatrice Jacovoni. D’eccezione i signori della cambusa: Ugo Alciati, del ristorante Guido a Pollenzo, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, Mario Batali, il cuoco americano di origini italiane che a New York è una star: scrive libri e conduce programmi in tv, possiede una serie di ristoranti (Del posto tra i più noti) e dall’estate scorsa è anche socio del nuovo Eataly di New York. In barca porteranno il meglio del nostro patrimonio agroalimentare: dallo speck dell’Alto Adige al pomodoro di Pachino, dalla pasta di Gragnano al lardo di Colonnata, dalle olive taggiasche al pecorino sardo, dallo zafferano dell’Aquila al limone sfusato di Amalfi. Ma non si potrà esagerare: la spesa per i pasti è fissata in quattro euro e mezzo al giorno per navigante. Ulteriori speranze sono tutte riposte nella pesca.
“L’unica cosa che considero davvero essenziale per cucinare è l’olio extravergine. Per il resto non so cosa preparerò e non voglio neppure pensarci”, aggiunge Cedroni: “Quando sarò lì, improvviserò. Mi piace molto l’idea del budget ridotto: di non sprecare, di riproporre il giorno dopo quello che non si è consumato. Mi sembra coerente con i tempi che viviamo. E con l’impegno che ci siamo dati”. Perché se l’avventura ha il gusto dei sapori migliori, il fascino dell’oceano da attraversare, l’incognita del vento e delle condizioni atmosferiche, le intenzioni sono serissime: i 37 giorni di navigazione serviranno a ragionare sull’Italia, a confrontarsi su temi diversi. E a preparare un documento di proposte chiare e concrete: sette mosse per raddrizzare il Paese e reagire al momento di difficoltà. “Non facciamo politica né desideriamo farla”, ha spiegato Farinetti: “Questa non è un’iniziativa di destra o di sinistra. Siamo persone che lavoriamo e amiamo l’Italia. Tutti insieme elaboreremo un documento dal linguaggio moderato, ma determinato nello scopo che, secondo noi, potrà essere utile a chi la politica la fa. Giunti a New York consegneremo questo documento all’Italia. Poi ciascuno tornerà al suo mestiere”. “Anch’io dirò la mia”, dice Cedroni “Sulle scuole alberghiere, per cominciare. Mentre la cucina italiana in questi anni è andata straordinariamente avanti, le scuole sono rimaste indietro: bisogna aggiornare i programmi. E far crescere l’apprendistato. Oggi gli stagisti, in un ristorante, rappresentano il 10 per cento del personale assunto a tempo indeterminato. Bisogna valorizzare l’apprendistato perché è un’occasione di crescita per i giovani. Mi interessa molto sottolineare anche l’importanza dell’alimentazione nelle mense scolastiche. Mi piacerebbe dare una mano a chi le organizza: non si può lasciare che la gestione vada in mano a catering non in grado di promuovere la cultura alimentare dei bambini. L’educazione alimentare dovrebbe essere trasmessa meglio dalla scuola”. E il lavoro, l’industria, l’export, la tutela del made in Italy. Ma anche la giustizia, l’ambiente, l’energia e tutto ciò che può migliorare la qualità della vita e la condizione del nostro Paese: si spazierà dai temi più diversi, durante la traversata, anche in base ai suggerimenti che arriveranno on line. Sospinti, protetti, e ispirati, dal Marino: il vento che arriva dal mare, che nasce negli oceani e che, filtrato da Gibilterra e da Suez, diventa brezza che si posa sulle nostre specialità: dal San Daniele al Grana Padano, dalla Pasta di Gragnano al Nebbiolo.
“Alla ricerca del Marino”, recita la vela spinnaker. Il Marìn, come lo chiamano nelle Langhe, dove si dice che renda più buono il Barolo. Un altro fondamentale compagno di viaggio, anche se gli organizzatori giurano che se ne concederanno un bicchiere ogni due giorni. Il Consorzio del Barolo sponsorizza. E la fiancata della barca, per chi la incrociasse veleggiando in alto mare, toglie ogni dubbio: “I love Barolo”.


Ricetta in sette mosse

Un diario di viaggio, per seguire, giorno dopo giorno, la spedizione oceanica. Ma soprattutto una finestra per contribuire a scrivere il documento ufficiale per rlianciare l’Italia. È il sito www.7mosse.it la sponda virtuale dell’avventura per mare di Farinetti & company: un luogo di aggiornamento, un forum dove lasciare suggerimenti. E dove l’entusiasmo è già alto: c’è chi si candida a partecipare (“Certo, sarebbe stato bello che anche un operaio come me avesse trovato posto su quella barca per sentire la voce di un lavoratore che si fa tanti - troppi - turni di notte”), chi a ragione rimbrotta (“imbarcate anche le donne”), chi lancia i primi suggerimenti (“Riprendiamoci la scuola: partiamo dal più piccoli nel ripensare i grandi temi del Paese”), chi ha già la soluzione definitiva (“Tagliamo gli stipendi dei politici”). Nel primo giorno il sito ha registrato l’ingresso di cinquemila utenti, che stanno rapidamente crescendo. L’iniziativa potrà essere seguita anche su Facebook, su Twitter e su YouTube.

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