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L'espresso

Oltre il Salento ... Siti Unesco, cattedrali romaniche, cultura, cibo e vino. Decine di eventi da Altamura a Leuca. La mappa degli itinerari fuori rotta... Rosa chiarissimo, quasi bianco. In primo piano il colore del tufo calcareo della Cattedrale di Trani, capolavoro del romanico pugliese, sullo sfondo il blu profondo dell’Adriatico. Il 10 agosto, nella notte di San Lorenzo, le stelle cadenti illumineranno il centro storico della cittadina pugliese durante “Calici di stelle”, l’evento estivo aperto al pubblico e promosso in tutta Italia dal Movimento turismo del vino. Protagonisti undici produttori di olio extravergine d’oliva e oltre sessanta cantine regionali dal Nero di Troia al Primitivo di Manduria, dai bianchi della Valle d’Itria al Negroamaro. Tanti vini per tanti territori diversi, in alcuni casi ignorati dai grandi flussi turistici. Se da qualche anno Salento e Gargano registrano il tutto esaurito, infatti, adesso i viaggiatori cominciano a scoprire destinazioni nuove, itinerari fuori rotta dell’entroterra legati a cicloturismo, enogastronomia, natura, cultura. Borghi e insediamenti antichi come Monte Sant’Angelo, nel Foggiano, inserito di recente nel patrimonio mondiale dell’umanità Unesco insieme alla rete italiana delle città longobarde. Oppure la Valle d’Itria e i trulli di Alberobello, nel barese, fino ad Altamura, Andria e l’imponente Castel del Monte, sito Unesco, con le altre cattedrali romaniche dell’Alta Murgia e le ghiottonerie come il pane di grano duro e la burrata, per cui vanno matti i giapponesi. E ancora, luoghi che ospitano eventi e spettacoli, elencati a decine nel nuovo portale internet Puglia Events (pugliaevents.it): se il Salento celebra la consueta Notte della Taranta (12-25 agosto) con il concertone finale a Melpignano il 27 agosto, la Apulia Jazz Network, la rete pugliese dei festival jazz, si allarga e ora tocca Bari, Alberobello, Locorotondo, Sogliano Cavour. “La regione vanta un patrimonio straordinario di civiltà, stratificato nei secoli e molto diversificato. Se il Salento punta sul binomio mare-città d’arte, altre zone della Puglia possono arricchire la propria offerta con altri elementi”, spiega Silvia Godelli, assessore a Turismo, Cultura e Mediterraneo della giunta Vendola. Che gongola a leggere gli ultimi dati sugli arrivi, soprattutto dall’estero: un milione e novecentomila presenze nel 2010, con un balzo del 13,70 per cento rispetto all’anno precedente. Mentre le altre regioni arrancavano negli anni più duri della crisi globale, il settore in Puglia (viaggiareinpuglia.it) ha continuato a macinare risultati: negli ultimi dieci anni ha registrato il maggior tasso di crescita a livello nazionale, e le previsioni per il 2011 fanno ben sperare. Vengono da Germania, Francia, Svizzera, Regno Unito, Austria, ma le tre novità più importanti si chiamano Stati Uniti, Brasile e Russia. “Per i russi Bari è la capitale religiosa, visitano la chiesa ortodossa e la cripta della chiesa di San Nicola, dove sono conservate le spoglie del santo. Quest’anno saranno 14 mila i turisti russi in transito nella regione, molti dei quali fanno tappa nelle crociere dal Montenegro. Ed entro pochi mesi verrà attivato il volo diretto Mosca-Bari Palese”, prosegue l’assessore Godelli, che ha ben presente la vocazione interculturale e interreligiosa pugliese. Oltre a promuovere il turismo religioso a San Giovanni Rotondo intorno al culto di San Pio, infatti, la regione cerca di intercettare con una serie di iniziative i viaggiatori israeliani che fino a ieri andavano in vacanza in Turchia e oggi guardano con interesse alla Puglia, che tra l’altro produce ed esporta alimenti kosher. Da Foggia alla punta del tacco d’Italia, cibi e vini sono una tentazione irresistibile per i gourmet di passaggio. La grande tradizione pugliese della produzione di pasta, tra piccole aziende artigianali e pastifici come Granoro a Corato, nella culla del grano duro italiano, a un passo da Castel del Monte. E poi i presìdi Slow Food: gli agrumi del Gargano, unico esempio sulla costa adriatica, con le arance bionde, i melangoli (arance medio-piccole dal sapore agrodolce) e il Femminello del Gargano, la varietà di limone più antica d’Italia. Sempre nel Gargano, il Caciocavallo Podolico ottenuto con il latte delle
vacche del territorio, stagionato da pochi mesi fino a dieci anni. Tra i salumi, il capocollo di Martina Franca, in Valle d’Itria, tra le province di Taranto e Brindisi, che nel resto del Meridione si chiama coppa o lonza, prodotto con quella parte del maiale tra collo e costata. E ancora, nell’Alta Murgia la mandorla di Toritto, che ha resistito all’invasione delle varietà californiane, pastosa e dal sapore intenso, molto apprezzata in pasticceria. Più a sud, nell’alto Salento, il pomodoro fiaschetto della riserva di Torre Guaceto, rosso, dolce, succoso, viene utilizzato da sempre dalle famiglie del posto per preparare il sugo della pasta. Proprio nel Salento, a Maglie, Slow Food organizzerà dall’1 fino al 5 agosto il Mercatino del Gusto, ottanta bancarelle lungo le vie, nei cortili e nelle piazze del centro storico con tutti i prodotti del territorio. E una novità succulenta: “la scuola di cucina pugliese”, dove i partecipanti imparano a fare le orecchiette e altre specialità di pasta con l’aiuto di una massaia salentina.

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