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VINO & REDDITIVITÀ

La classifica della redditività del vino italiano: sul podio Tenuta San Guido, Antinori e Cusumano

Nell’analisi della giornalista Di Martino anche gli ettari vitati: ai primi posti Marchesi Antinori, Zonin, Marchesi Frescobaldi e Castello Banfi
ANNA DI MARTINO, ETTARI VITATI, REDDITIVITÀ, Italia
La classifica della redditività del vino italiano by Anna Di Martino

Se c’è un parametro che sta a cuore alle aziende private del vino italiano, è la redditività, su cui si è focalizzata ancora una volta l’analisi della giornalista Anna Di Martino, riportata da WineNews. In questo senso, con un rapporto tra ebitda e fatturato superiore al 20%, al primo posto si piazza anche quest’anno la Tenuta San Guido del Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta, vale a dire la celebre maison di Bolgheri dove nasce e dove è custodito il Sassicaia, tra i vini più quotati al mondo, con un indice del 53,45%. Il secondo posto è ancora una volta della Marchesi Antinori, con un rapporto del 46,11%, che cresce di ben 4 punti rispetto allo scorso anno, nonostante i continui investimenti aziendali e a fronte di un fatturato che ha superato i 200 milioni, sei volte superiore a quello della cantina di Bolgheri, prima della classe.
Al terzo posto della classifica di Anna Di Martino per “Corriere Economia”, con un indice del 36,3%, la cantina siciliana della famiglia Cusumano, seguita dalla Marchesi Frescobaldi con il 32,86%. Alta redditività (31,95%) per il gruppo veneto Santa Margherita dei fratelli Marzotto, che realizza questo margine nonostante gli importanti investimenti realizzati nel corso dell’esercizio.
Si consolidano al sesto e settimo posto Castellani (26,8%) e Ruffino (26,56%), seguito all’ottavo posto dalla new entry Famiglia Cotarella, con il 26,2%. Migliora di tre punti ed entra con il 25% Guido Berlucchi, la maggiore azienda della Franciacorta. La top ten della redditività si chiude a quota 24% con Agricola San Felice. Subito sotto, con il 23%, Lunelli e Umberto Cesari (in forte crescita).
Ancora, con indici superiori al 20%, ecco la maison siciliana Donnafugata, quindi la holding bresciana Terra Moretti, la nota cantina sarda Argiolas e la Masi Agricola. Volendo arrivare fino a quota 19%, il campionato della redditività incrocia due new entry: il gruppo Farnese e la toscana Cecchi, tra le cantine che più stanno investendo nella produzione. Altre due aziende siciliane occupano il 16mo e 18mo posto: Tasca d’Almerita e Planeta. Tra le due si piazza Astoria Vini, una delle maggiori realtà private nell’area del Prosecco. L’indice di redditività non riguarda ovviamente il mondo cooperativo, i cui fini statutari sono l’aiuto ai soci e la migliore remunerazione delle uve che questi conferiscono alla cooperativa. Per questa ragione i loro parametri economici non sono significativi.
È sempre riservata alle aziende private e alle famiglie in particolare, anche la speciale graduatoria che raccoglie le proprietà viticole più importanti. Sul gradino più alto, come sempre, Marchesi Antinori, di gran lunga la numero uno con 2.880 ettari in produzione: 200 ettari in più dello scorso a seguito degli ultimi acquisti in Toscana, e a riprova di come terra e vigna siano sempre l’asset decisivo nella strategia operativa della antica maison presieduta da Albiera Antinori. Alle spalle della numero uno, solo tre aziende possono vantare una proprietà superiore ai 1.000 ettari. Sono la Zonin 1821 (con 1.990 ettari), la Marchesi Frescobaldi (1.350 ettari, 100 in più del 2016) e la Castello Banfi, la maggiore azienda di Montalcino della famiglia italo americana Mariani-May, che proprio quest’anno festeggia i suoi primi 40 anni di attività nella preziosa terra del Brunello. Al quinto posto, con 900 ettari, le Tenute Genagricola, il polo vitivinicolo delle Assicurazioni Generali che sotto il comando di Alessandro Marchionne sta letteralmente cambiando volto con l’ambizione di ricoprire un ruolo ben più importante sul mercato.
Segue Terra Moretti, con 870 ettari, quindi Cusumano, con 525 ettari. Entrano di diritto nella classifica delle prime dieci proprietà viticole Bertani Domains della famiglia Angelini (farmaceutici), il Gruppo Santa Margherita che a seguito delle ultime acquisizioni moltiplica la sua estensione di vigneti conquistando il nono posto con 447 ettari, e Feudi di San Gregorio della famiglia Capaldo con 427 ettari. Subito sotto c’è Tasca d’Almerita con 404 ettari (in crescita sul 2016), quindi Planeta, con 380 ettari, e Masi Agricola con 320 ettari. Altre nove cantine vantano un’estensione di vigneti superiore ai 200 ettari. Tra queste Cecchi (298 ettari), Fratelli Martini, Tenute Piccini (l’azienda toscana ha potenziato di 30 ettari le sue proprietà vitate), Argiolas, Mastroberardino, Agricola San Felice, Umani Ronchi, Corte Giara e Gruppo Lunelli.

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