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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Due enti per una Enoteca ... 20 milioni di euro sono la ricca e appetitosa dote dell’Enoteca d’Italia, neonata società a capitale pubblico (Ministero-Regioni) che dovrà mettere in rete le varie enoteche regionali esistenti, crearne dove non esistono, comunicare e promuovere il vino italiano nel mondo assieme a Ice e Unioncamere. Al Salone torinese è atteso il gran debutto della società, presieduta da Pierdomenico Garrone (presidente Enoteca del Piemonte). Ma proprio alla vigilia del debutto parte un siluro targato Toscana. A siena infatti c’è già dal 1960 l’Enoteca Italiana che già svolge funzioni nazionali di promozione del vino, anche se – dicono i maligni – con un’impronta di fortissima toscanità. E proprio ieri Flavio Tattarini, presidente dell’ente senese, ha fatto sapere che i 20 milioni di euro vanno benissimo ma che non è accettabile “per la comunicazione la confusione che si viene ora a creare con la presenza di una omologa denominazione come quella dell’Enoteca d’Italia. E che nessuno pensi di ridurci ad un ruolo solo regionale: “Svolgiamo funzioni nazionali, sancite per legge”. Sul fronte Enoteca d’Italia si manifesta stupore. “Non capisco bene dove vuole andare a parare Tattarini – dice Garrone – questa è una società voluta concordemente da tutte le Regioni e dal Ministero, le dispute sul nome non ci interessano”.

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