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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Vino risparmioso: bere bene al prezzo giusto ... La qualità prima di tutto ma occhio al prezzo. Il vino italiano continua a tirare, ma il mercato si sta riposizionando e chiede, anzi pretende, qualità a prezzi più accessibili. La conferma arriva da Torino dove al Salone del vino non si è parlato altro che di prezzi (in un convegno vibrante di polemiche) e di nuovi mercati, in particolare quelli dell’est Europa (cui Confagricoltura ha dedicato un interessante convegno). Dalla Lombardia alla Sicilia, passando per Emilia-Romagna, Marche, Toscana e Umbria il verdetto dei produttori è quasi unanime: l’attenzione dei consumatori si sta rivolgendo sempre più verso prodotti di fascia media, dove la qualità sta crescendo ma che devono affrontare l’agguerrita concorrenza del vino del nuovo mondo (America, Cile, Australia, Uruguay).
“Un Brunello o un Barolo rimangono insostituibili - sottolinea Enrico Viglierchio, direttore generale di Castello Banfi di Montalcino - ma il mercato del vino sta comunque cambiando. Prodotti di fascia media dimostrano sempre più una forte dinamicità, riscontrando il consenso dei consumatori che avvertono anche in questa porzione di mercato una crescita qualitativa. Qui esistono ancora ampi margini di crescita”. Ma da Torino è partita anche l’imperiosa richiesta di uno stop ai prezzi. 24 mesi di moratoria per i listini delle cantine, chiede Daniele Cernilli del Gambero Rosso, che avverte: “Altrimenti andiamo a sbattere contro un muro”. Dello stesso avviso anche Salvatore Li Petri, della emergente Cantina siciliana Sottesoli: “Nei prossimi 6 mesi capiremo veramente dove andiamo a finire. Certamente oggi ci sono troppi produttori posizionati su fasce alte di prezzo. Siamo invece convinti che la strategia vincente debba essere un’altra, sia all’estero che in Italia. Il vino e la qualità devono essere accessibili a tutti i consumatori”. Soddisfatto Francesco Lambertini, presidente del Consorzio dei vini dei Colli bolognesi: “Da tempo predichiamo e pratichiamo qualità a prezzi contenuti. Adesso tutti ci danno ragione”.
Insomma da una parte svettano, inarrivabili, i miti: quelle bottiglie-gioiello che tutti sognano e di cui tutti parlano ma che in realtà solo un’élite ristretta di appassionati si può permettere. E mentre un sondaggio di winenews.it assegna ad Antinori la palma della miglior cantina italiana e al leggendario Sassicaia, supertuscan prodotto a Bolgheri dal Marchese Incisa della Rocchetta, quella di ‘vino dei sogni’, gli enonauti votano a valanga i vini della trentina La Vis e della siciliana Settesoli, due esempi proprio di grande qualità a prezzi non proibitivi. D’altronde – lo dice una ricerca dell’Osservatorio del Salone del Vino - la maggior parte dei consumatori di vino in Italia (24 milioni, 16 abituali e 8 saltuari) si orientano sempre più verso prodotti economici: dal tetrapak ai bottiglioni, fino al vino sfuso da imbottigliare a casa. Nel caso acquistino bottiglie, gli italiani spendono mediamente 4,8 euro, anche se le bottiglie più vendute risultano quelle tra i 3 e i 4 euro.
Per gli eno-appassionati che non vogliono farsi spennare è pronta infine la quarta edizione della ‘Guida al vino quotidiano’ di Slow Food, una ‘bibbia’ per chi vuole bere bene tutti i giorni. 3000 etichette consigliate e commentate, con l’utilissima indicazione dei prezzi (rigorosamente in cantina e ai privati): tutti sotto gli 8 euro, alcuni fino a 5 euro. Meno di così, davvero non si può. (arretrato del "Quotidiano Nazionale" del 22 novembre 2003)

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