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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

La cantina di Medri, presidente Ais - Onorificenza al presidente del Senato Marcello Pera: diventa sommelier onorario ... La qualificatissima schiera dei sommelier onorari ha un altro illustre esponente: accanto a Papa Giovanni Paolo II, Lucio Dalla, Mike Buongiorno, Luigi Veronelli, Felice Gimondi, Piero Antinori e, ultimi in ordine di tempo, Antonella Clerici, Bruno Pizzul, Roberto Formigoni, Gianfranco Fini, Oliviero Diliberto e Franco Nero, c’è da agosto Marcello Pera, presidente del Senato della Repubblica Italiana. Il titolo di sommelier onorario gli è stato assegnato dall’Associazione Italiana Sommeliers per l’attenzione e la competenza (acquisita nel 1984 seguendo un corso di degustazione in una università degli Stati Uniti) con la quale segue i problemi legati al vino. L’onorificenza è stata consegnata al presidente Pera nel corso di un incontro tra i vertici dell’Ais e un gruppo di senatori (di entrambi gli schieramenti politici) che ha avuto luogo al ristorante La Pergola dell’Hotel Cavalieri Hilton di Roma. Heinz Beck, chef della Pergola, ha curato personalmente un menù raffinato, ma senza fronzoli: piccoli antipasti al cucchiaio, carpaccio tiepido di spigola su verdure mediterranee, tortellini verdi ai frutti di mare, crépinette di agnello e tortino di pera con gelato all’olio di oliva. Significativi gli abbinamenti con i vini scelti da Franco Ricci, presidente dell’Ais Lazio: Franciacorta Brut di Cà del Bosco, che l’Hotel Cavalieri Hilton riserva agli ospiti più importanti, come aperitivo; Friuli Isonzo Sauvignon Piere 2002 dell’azienda Vie di Romans, con eleganti aromi floreali e fruttati, per il carpaccio e i tortellini; Colline Lucchesi Scasso dei Cesari 2001 della Tenuta di Valgiano, un vino ottenuto da uve Sangiovese 100% raccolte al culmine della maturazione che gli conferiscono stupefacenti profumi intensi di frutta rossa matura, liquirizia e pepe nero; il vino è stato scelto in omaggio al presidente Marcello Pera, lucchese, e si è rivelato un abbinamento perfetto con l’agnello, la cui succulenza è stata perfettamente bilanciata dai tannini decisi. Insieme al dessert è stato servito un Moscato d’Asti 2003, forse il vino che più rappresenta l’Italia nel mondo, di Saracco, mentre a fine pasto ai commensali è stato proposto uno Sherry Pedro Ximenez Santa Ana 1861 di Emilio Hidalgo, scelto per la data che coincide con l’Unità d’Italia. Questo vino spagnolo viene realizzato col metodo Soleras che prevede ogni anno la spillatura di un certo quantitativo di vino e il successivo rincalzo di ogni botte, per cui il vino continua ad avere, nonostante il passare degli anni, molte caratteristiche della prima annata. Dalla serata, molto piacevole perché vissuta in un clima di grande distrazione, è nata l’idea di mettere a punto un progetto per la valorizzazione in tutto il mondo del vino e dell’arte contemporanea italiana. (arretrato de "La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino del 1 agosto 2004)

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