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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Bagarre tra promossi e bocciati. E comincia la guerra delle guide ... Molte le conferme di nomi noti, ma spuntano interessanti new entry... Chi avanza. Chi indietreggia. Chi avrebbe meritato valutazioni più gratificanti, o di essere giudicato in modo più severo. Ogni anno è la stessa storia. Le guide gastronomiche arrivano in libreria. E tra critici e “oggetto della critica”, ossia ristoratori e produttori di vino e cose buone, è bagarre. In discussione? L’opportunità o meno dei giudizi espressi. Anche quest’anno è così. Tutti a discutere su promossi e bocciati. Ora. Poiché si avvicina il Natale. E una guida ai vini o ai ristoranti potrebbe rappresentare una soluzione felice per un regalo. Ecco una nostra breve “guida alle guide”.
Per facilitare il compito a chi si troverà di fronte all’enigma della scelta del “Virgilio goloso” a cui affidarsi.
Ristoranti? Tra le guide al mangiar bene nazionali, la Michelin si conferma regina. Alle sue spalle il Gambero Rosso, che grazie al buon lavoro del nuovo curatore, Marco Bolasco, ha vinto la sfida con la Guida dell’Espresso, ahinoi, ancora una volta desolantemente piena di errori. Detto che le tavole che son state premiate con le “mitiche” tre stelle sono Del Pescatore di Canneto sull’Oglio (Mantova), per noi il miglior ristorante del mondo. Il Sorriso di Soriso (Novara), relais e tavola delle meraviglie che, da anni, stramerita il massimo dei voti della rossa. Oltre a Enoteca Pinchiorri di Firenze, Calandre di Rubano (Padova) e Pergola dell’Hilton di Roma. E segnalato che in compagnia di questi cinque avremmo visto bene anche realtà come Aimo e Nadia di Milano, Gambero rosso di San Vincenzo (Livorno) o Vissani di Baschi (Terni). Onore comunque alla “rossa” che ha festeggiato i suoi cinquant’anni surclassando la concorrenza.
Tra le guide “regionali”, invece, indiscussa la leadership della GuidaCriricaGolosa di Papillon, fotografia capillare del nordovest d’Italia, e in particolare della ristorazione di Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Tra “le corone radiose”, nomi come i sommi Pinocchio di Borgomanero, Aimo e Nadia di Milano, Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano. “Rivelazioni” come Da Giacomo a Pizzighettone, Vicolo di Corsico, la sorprendente Credenza di San Maurizio Canavese. Per i prodotti? Per le cose buone non si sbaglia con quel Golosario di Paolo Massobrio che, davvero unico nel suo genere, è miniera di indirizzi. Nelle oltre 1000 pagine del volume un susseguirsi di curiosità e informazioni su prodotti artigianali. E poi le interviste ai ventuno personaggi che, come ogni anno, hanno accettato di essere i testimonial della loro regione di appartenenza raccontando le ghiottonerie della loro memoria. E ancora gli indirizzi di 3mila boutique del gusto, 2.300 cantine di qualità con i propri vini top, 876 produttori di cose buone, 344 oleifici d’eccellenza commentati dall’esperto Maurizio Pescari, la segnalazione dei 250 ristoranti top d’Italia.
Vino? La novità dell’anno è L’Ascolto del Vino, libro-strenna elegante edito da Comunica, che al tempo stesso è manuale di degustazione e guida ai migliori vini d’Italia. Si va sul sicuro anche con Guida ai vini d’Italia di Gambero Rosso e Slow Food, con Duemilavini dell’Associazione italiana sommelier, con I vini di Veronelli, guida con cui Arturo Rota, Gigi Brozzoni e Daniel Thomases, hanno onorato la memoria del grande “Gino”, offrendo un buon numero di suggestioni e scoperte.
(arretrato de La Nazione/Giorno/Carlino dell'8 dicembre 2006) 

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