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La Nazione / Il Giorno / Il Resto Del Carlino

Il vino fa bene al sesso ... Oggi un convegno a Vinci... Resveratrolo. Il nome è antipatico, l’effetto no. Non sarà la “pillola blu”, ma è sicuramente un bel compagno di avventure. Sessuali, ovvio, inutile nascondersi dietro giri di parole. E’ il viagra naturale, il resveratrolo, nascosto con mille altri componenti, qualcuno ancora ignoto, tra i polifenoli della buccia di uva. Buccia rossa, però. Insomma: un paio di bicchieri di buon rosso toscano, anche tre per gli uomini, un po’ meno per le donne: naturalmente non in dose unica, i medici avvertono, la prescrizione vale come per i farmaci, la posologia è sempre giornaliera. Altrimenti si rischiano perfino gli effetti contrari, perché si mette di mezzo l’alcol, e poi numerose sostanze scoperte nel vino
- come una proteina detta endotelina: c’è da sempre, ma l’hanno individuata solo un mese fa... - e qui entra in gioco una complessa altalena di meccanismi, che dilatano o strizzano le arterie. Perché il gioco, alla fine, è tutto li: di sangue che affluisce e “rilascia” l’organo (favorendo l’erezione), o defluisce e lo contrae, e dunque lo... sgonfia. Questo per gli uomini: nella donna il discorso è diverso, e oggi si conosceranno i risultati di un’indagine a campione su 800 donne toscane alle quali è stato distribuito un questionario inventato negli anni Novanta dagli americani Leiblum & Rosen: la base di partenza è notevole, perché ai due patologi americani risultò che il 40% delle donne americane aveva problemi legati alla sfera sessuale.
Oggi il dato viene reso noto e illustrato al convegno “Bacco e Venere, ovvero Vino e Eros nella vita dell’uomo”, in programma stamani all’Auditorium delle Cantine Leonardo di Vinci, partner d’impresa dei medici dell’unità operativa di Urologia dell’Ospedale di Ponte a Niccheri, periferia sud di Firenze. E centro di eccellenza che ha già prodotto 2 pubblicazioni scientifiche, ha all’attivo 400 visite in appena un annodi apertura del gabinetto di andrologia, sta lavorando a uno screening di massa sui problemi “prettamente maschili” di 3mila diciassette-diciottenni delle scuole superiori fiorentine, in pratica un attento replay della abrogata visita di leva.
Vino ed Eros, un binomio antico, da Alceo a Oniar Khayyam la poesia dell’antichità straborda. Che ci sia un nesso con la sessualità femminile, tuttavia, è altrettanto innegabile: “Il vino fa le gambe belle”, diceva in forma un po’ pudica la saggezza popolare dei nonni, citata in un suo bel libro da Francesca Colombini Cinelli, gentildonna del vino, di Montalcino per giunta, dove il rosso è genuino davvero. Quanto influisca, lo diranno oggi i risultati del questionario, che è legato in misura specifica al consumo del vino, come spiega il dottor Nicola Mondaini, urologo, che però avverte: “Mentre i problemi di sessualità maschile sono in genere ‘evidenti’, e si danno tre tipi di risposte a crescere, con farmaci, iniezioni locali o protesi, l’universo della sessualità femminile è tanto diverso e richiede una esplorazione multi-disciplinare”. Compreso il consumo del vino, “perché siamo in Toscana e il vino rosso è uno dei nostri prodotti più importanti, identifica di più il territorio e usi della gente”, avverte il professsor Riccardo Bartoletti, primario di Urologia a Ponte a Niccheri.
Così il convegno di Vinci, accanto all’analisi scientifica propone tutta una gamma di di prospettive per giocare su Eros e Vino: la salute, certo (il vino e sue componenti, gli effetti sull’endotelio vascolare, i meccanismi protettivi dell’etanolo). Ma anche le strizzate d’occhio: il vino e la sessualità femminile, e poi desiderio & vino.
Un angolo per l’arte e la cultura: ecco l’Angelo Incarnato di Leonardo, con il sorriso efebico ed il pene eretto, raccontato da Carlo Pedretti, massimo esperto vivente di Leonardo da Vinci.
E il vino Erectus del viticoltore Franco Ariano, il grappolo levato... all’insù a specchio della sessualità virile più rigoglioso.
E infine un angolo serio per riflettere: alcol e stili di vita. Moniti ai giovani, per evitare le stragi del sabato sera. E gli etilometri. Perché quei tre bicchieri non vanno ingozzati tutti di fila. Si rischia la patente, e anche qualcosa di più serio.

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